Testimonianza di Giuseppe Bonanno di Novara

Sono Bonanno Giuseppe di Novara
Pace fratelli e sorelle
La presente testimonianza mi riporta al sabato prima della domenica delle palme ( 26 – 03- 1988).
Eravamo presenti a quella giornata circa duemila creature ( 2000), Mamma ci aveva dato la Santa Parola, prima di concludere disse:” Oggi vi darò un Dono a tutti, passerete davanti a Me e riceverete dalle mie mani l’ulivo benedetto, mettetevi in fila, prima fate passare le creature che hanno dei problemi di salute accompagnati dai custodi, poi le donne in stato interessante, poi tutti gli altri”.
Mi trovai di fronte a Mamma, in una posizione che vedevo passare tutte le creature che ricevevano l’ulivo benedetto; ad un tratto vidi passare un fratello da me conosciuto, perché del pullman di Novara, che portava in braccio una bambina, a vista non troppo piccola, mi sono subito domandato: “Come mai Ciriaco ha una bambina in braccio; lui aveva prenotato solo un posto ed era solo sul pullman; poi lo vidi avvicinarsi alla Mamma, che gli consegnò l’ulivo benedetto e poi rivolgendosi alla bimba le disse:” Tu credi che Io in nome di Dio ti faccia camminare?” La bambina con un grido assordante rispose:” Si Mamma”, rispose Mamma Lucia:” Bene, oggi prima di tornare a casa camminerai”.
Ciriaco con la bambina si allontanò, mentre altre creature procedevano per ricevere l’ulivo benedetto.
Non ho potuto seguire il percorso di Ciriaco che nel frattempo era tornato nel gruppo di creature che erano alle mie spalle, perché ero sempre fermo nella stessa posizione.
Tutto ad un tratto sento delle grida, dei pianti di gioia, la folla gridava: ” La bambina cammina, la bambina cammina”.
In quel momento Mamma Lucia si fermò nella consegna dell’ulivo e a voce alta disse: “La gioia oggi è tutta della bimba, perché ha 9 anni e non ha mai camminato e oggi cammina, portatela a Me”.
Vidi ritornare ancora Ciriaco con la bambina in braccio; la condusse davanti alla Mamma, che alzando le mani al Cielo disse: “Grazie Padre” seguito da altre parole a bassa voce che non compresi.
Nel frattempo Ciriaco, mise a terra la bambina, che correndo come poteva, perché aveva delle esili gambine prive di muscoli, ha raggiunto i suoi genitori in mezzo alla folla.
Mi è stato poi riferito quanto era accaduto: Ciriaco si trovava in mezzo alla folla, accanto a lui c’era la bambina sulla carrozzella con i suoi due custodi, quando Mamma Lucia disse di far passare davanti a Se per ricevere l’ulivo benedetto, prima le creature con dei problemi, i due custodi con la bambina non si sono messi in fila e Ciriaco chiese loro il permesso se potesse essere lui a portarla in braccio alla Mamma; permesso che gli fu accordato.
La Luce di Dio si era manifestata, il mio cuore si era aperto, rimasi pervaso da una grande emozione, seguita da un pianto involontario; mi guardai intorno e sui volti dei miei fratelli e sorelle notai la mia stessa emozione e felicità.
Per tutta la giornata il mio cuore batteva più forte del solito, perché in quella Santa Luce e per Divina Clemenza, il mio cuore aveva incontrato il Padre suo Celeste, ha potuto riconoscere di essere Opera delle Sue Sante Mani, Opera di Colui che lo aveva plasmato.
A lungo, anche negli incontri di preghiera, se ne parlo’ di quel Grande Avvenimento, in precedenza ve ne erano stati anche tanti altri, ma io non ero nella Luce, non potevo quindi vedere la Luce; uscivo da quei Santi Cancelli e per il mio cuore, era come se dei veli andassero a coprire i Grandi Miracoli, lasciando solo un bel ricordo storico.
Il cuore non rimaneva aperto alla pienezza di Dio: i continui richiami alla Penitenza che la nostra Mamma faceva, dopo aver ricevuto oppure visto ricevere i Grandi Doni di Dio, rimanevano inascoltati, oppure creavano momentanea gioia, ma scarsi effetti al Pentimento e al Cambiamento.
Essendo nel buio della terra, nel peccato della terra, ero come in una foresta impercorribile che mi divideva da quella Grande Luce di Dio che avevo visto nel Miracolo della bimba; capivo e provavo prostrazione, pregavo e come intenzione particolare, chiedevo la Fede alla nostra Amata Mamma.
Lei Madre Amorosa, come una chioccia che osserva attentamente i Suoi pulcini, che li richiama quando si allontanano, che si preoccupa dei più deboli e li accudisce più di tutti, ha avuto Pietà di me, mi prese per mano e come Lampada Splendente, fece Luce ai miei passi e in quella Luce, ho visto che era necessario praticare la Carità ( non quella praticata fino a quel momento fatta solo di elemosina, ma quella autentica descritta da San Paolo nella lettera ai Romani), che è il compendio di tutte le Virtù di Dio. Capii che praticando i Comandamenti del nostro Padre Celeste, mi sarebbe stata concessa la Sapienza, che è il Frutto del “ Santo Timore di Dio”.
Piano piano, passo dopo passo, sempre preso per mano e con accanto la Lampada Splendente, ho fatto parecchia strada, nel groviglio intricato di quella foresta, sento che il mio cuore si è aperto all’Amore di Dio e il ricordo di quella memorabile giornata, del Miracolo della bimba, continua a fare capolino nella mia mente, fino a diventare struggente desiderio di gridarlo, prima ai presenti di quella giornata e poi a tutto il mondo, mediante queste poche righe.
Di tutti i presenti di quel Grande Avvenimento, non so quanti leggeranno queste righe e soprattutto se serviranno a fare affiorare a quei cuori, la grande emozione di quella giornata, magari a fare svegliare le Coscienze sopite e scoprire che i Miracoli, non sono come gli avvenimenti del mondo, ma è la Gloria di Dio che si rende manifesta agli occhi e ai cuori dei credenti.
Per tutte le creature del mondo, che leggeranno questo scritto, voglio concludere dicendo: Come duemila anni fa, i discepoli di Giovanni Battista si sono recati da Gesù e gli hanno chiesto chi Sei ? Lui rispose:” I ciechi vedono, i sordi odono, gli storpi camminano, la Luce di Dio è in mezzo agli uomini”, io mi sento di dire, Illuminato dalla Lampada Splendente, di varcare, se Dio vi da la Grazia, i Santi Cancelli di quel Luogo Santo, perché da quello che ho veduto in trentadue anni di pellegrinaggi, per l’intercessione di Mamma Lucia, ho visto i ciechi riacquistare la vista, ho visto guarire i sordi, ho visto camminare gli storpi; posso quindi concludere che la Gloria di Dio è ritornata in mezzo agli uomini.
Un abbraccio a tutti i fratelli e sorelle, che in quel Santo giorno insieme a me hanno vissuto quel Grande Avvenimento.
alla mia Adorata Mamma, perché la sento legata a me in un perenne abbraccio.
Un abbraccio ai fratelli e sorelle di Casa Santa che tanto si adoperano nella Preghiera in quel Santo Luogo.

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