Testimonianza di Emilia Faccilongo di Lucera (Foggia)

Pace a tutti, voglio condividere con tutti voi fratelli e sorelle di tutta l’umanità, l’Immenso Amore che la Mamma Dona indistintamente ad ogni figlio Suo da Lei Concepito. Sono stata portata dalla Mamma dai miei custodi (genitori) da piccola e da Lei ho avuto ed ho tutto, tante Grazie ho ricevuto e tante ne ho viste ricevere. Tra le infinite Grazie che la Mamma ha strappato al Padre per i figli, mi è rimasta particolarmente impressa, quella donata ad una bimba di circa 8 anni che veniva dalla Calabria, era su di una sedia a rotelle che non camminava dalla nascita, dalle ginocchia in giù compreso i piedini, era tutto storto e deforme. Quante creature paralitiche che la Mamma ha fatto camminare!!! Quella mattina di tanti anni fa, eravamo a Torre Mileto, la custode di questa bimba, piangeva tanto per la sua piccola che non camminava, io, insieme ai bambini presenti quel Santo giorno, correvamo e giocavamo, mentre questa bimba triste con i lacrimoni agli occhi, piangeva nella sua sedia. Ad un tratto, Mamma Lucia, con tono di Voce forte e potente, nella Sua Maestosa Bellezza, disse alla bimba: “ Alzati da quella sedia!”. Vedevamo la Figura della Mamma, Grande, Alta e Imponente, per tre volte gli disse: “Alzati da quella sedia!”, “Alzati figlia e cammina!”, tutti erano perplessi a tale invocazione, la bimba con le sue gambette e piedini deformi, paralitica dalla nascita, non avrebbe mai potuto camminare. Così la bimba alla terza esortazione della Mamma, iniziò a muoversi e a mettere il piedino a terra fino ad alzarsi completamente dalla sua sediolina e a dare i suoi primi passettini traballanti, come quando un piccino si lascia a camminare. La prima deambulazione era insicura, sembrava che potesse cadere a terra da un momento all’altro ma, man mano che dava i suoi teneri passetti, le sue gambette e i piedini si raddrizzavano fino alla normalità, tutta dritta, iniziò a camminare sempre più sicura come se avesse sempre camminato. Così, mentre i familiari e i pellegrini presenti, scioccati, erano presi ad acclamare e a festeggiare la piccola, seguendola nel lungo viale passo, passo, allontanandosi dal punto dove c’era la Mamma, quei pochi di noi rimasti insieme ai Servi di Dio vicino alla Mamma sotto l’Albero dell’Ulivo dove c’era incastonato il quadro della Madonna dell’Altomare, vedemmo la Mamma girarsi verso l’Albero, inginocchiarsi e piena d’Ardore ringraziare il Padre e poi dire: “ Ecco Padre mio, Ti hanno lasciato solo”.
Quante Grazie la Mamma ha strappato al Padre Suo e Padre nostro Creatore per noi figli indegni e peccatori, quanti hanno raccolto i frutti Celestiali del Suo Immenso Amore e poi, come i dieci lebbrosi, non sono tornati indietro riconoscenti alla Fonte dove hanno tratto Grazie e Miracoli. Quanto dolore in Quel Cuore Immacolato ricolmo d’Amore che tutto si è consumato per strappare i figli dal dolore e dal peccato.
Ho citato prima del quadro che era incastonato nell’Albero dell’Ulivo dove la Mamma ci dava la Santa Parola di Dio, a Torre Mileto, posso testimoniare che a tanti pellegrini, me compresa, che abbiamo scattato la foto al quadro dove vi era l’immagine della Madonna dell’Altomare, nello svilupparle, esterrefatti abbiamo visto che l’immagine nel quadro era divenuta quella di Mamma Lucia, foto che io conservo con massima devozione.
E’ lungo il mio percorso di vita vissuto con la Mamma, da piccola ricordo che non avevo tante amiche, non avevo un gruppo di amiche nel paese come tutte le altre bambine, avevo un fratellino, ma mi mancava tanto una sorellina e delle amiche con cui poter condividere momenti della vita insieme, ero sempre sola e taciturna. Ogni volta che venivo dalla Mamma continuavo sempre a dire: “ Mamma voglio una sorella, Mamma non ho le amiche”, mi lamentavo sempre di questo fatto, una volta nella Casetta delle Grazie, Mamma mentre mi stava ricevendo, spostò la tendina posta sulla soglia della Casetta e mi disse: “ figlia mia, ecco! tutte le tue sorelle, vedi quanto è grande la tua famiglia!”, ed io: “ ma come Mamma, ne siamo solo 4 in famiglia”, non capivo. Crescendo capii quello che la Mamma mi aveva detto, la mia famiglia non era quella della carne, ma quella dei figli di Dio dove mi aspettavano e mi aspettano a tutte le ore, dove non mi manca niente, il ristoro del corpo, dell’Anima e per lo Spirito, so che venendo qui, nulla mi manca. Il nostro punto fermo, da piccola ed anche tutt’ora che ho 48 anni, era Casa Santa, era il correre sempre presso la Santa Dimora della Mamma. Tutte le domeniche per noi era una grande festa perché correvamo dalla Mamma che aspettava tutti i figli dietro i Santi Cancelli pronta a riabbracciarci e a cullarci sul Suo Cuore Immacolato, ci ristorava nell’Anima e nel corpo, si pranzava a Casa del Signore, e noi bambini che venivamo da tanti paesi diversi, giocavamo insieme, giravamo intorno alla Mamma nascondendoci sotto il Suo Santo Manto, mentre la Mamma in quel momento nutriva i figli presenti con la Santa Parola di Dio, e sapevamo che quando uscivamo da sotto la Sua Santa Mantella i nostri genitori ci avrebbero rimproverato, ma la Mamma, piena di gioia e dolcezza, ancor di più ci copriva. Un dolcissimo ricordo impresso nel profondo dell’Anima, quel girare sotto il Manto della Mamma, ero un giro che ancora oggi non so spiegare, perché non finiva mai, sentivo l’immensità del Suo Amore, girare intorno ad una persona la si può misurare con i centimetri, il metro, ma girare intorno alla Mamma, era infinito, era infinito, come i Suoi abbracci, sentivo e continuo a sentire ancora, tutto il Suo Profondo Immenso Amore.

Venivo da una famiglia povera, non sapevamo che cosa era un regalo per il natale, vedevo le altre bambine del paese con i giocattoli, con il “cicciobello”, mio fratello vedeva gli altri con il trenino, alcune volte ci mancavano anche le scarpe, qualche vestito anche rattoppato, allora per noi vivere con queste difficoltà, nella città dove c’era tanta discriminazione e indifferenza, era anche una vergogna. Un giorno la Mamma, che conosce nell’intimo ogni figlio e i suoi bisogni e necessità, aspettandoci dietro i Santi Cancelli, appena ci vide arrivare, con infinita gioia e Amore, ci riempì di vestiti, di giocattoli, io non sapevo quale gonnellina mettermi perché mi piacevano così tante, e ricordo che la Mamma, si inginocchiò e mi mise ai piedi delle scarpette nuove. Vedevo Lei, Maestosa, Immensa e piena d’Amore, inginocchiata a mettermi le scarpette, La Creatura di Dio che si è sempre definita “ Una Serva di Dio”, piena di gioia a dirmi: “ ecco! oggi hai avuto i troccoletti nuovi” ( le scarpette nuove). Non solo vestì me dalla testa ai piedi, ma anche mio fratello e i miei custodi. Il mio custode era a capo chino pieno di riconoscenza e devozione alla Mamma, che dopo avergli messo addosso un giubbotto nuovo nuovo gli disse: “ Ue figl mia, come si bello oggi, oggi mi sembri un dottore!” Anche a casa nostra, arrivavano le Sante sorelle che la Mamma mandava nel Silenzio, perché la Mamma è chiamata la Silenziosa, a ristorare e a portare la Santa Carità a tutti i figli nel bisogno. Se sapessero, quanto Amore e Carità Silenziosa, Quel Cuore Immacolato ha Coperto, e quanto dolore ha dovuto raccogliere, dall’uomo cieco e peccatore, duro di cuore, calunnie e maldicenze, ma che Lei ha sempre abbracciato, senza nessun pregiudizio, perché anch’egli figlio della Sua Santa Concipazione.
Ricordo il giorno della mia prima Comunione, era tanta la gioia e l’emozione di prendere Gesù nel mio cuore, andai in chiesa, feci la mia prima Comunione, e subito dopo senza togliermi il vestino di dosso corremmo dalla Mamma che era lì come sempre ad aspettare i figli provenienti da tanti paesi diversi, non c’erano i telefonini come oggi, non chiamavamo alla Mamma per dire che arrivavamo, la Mamma sapeva già tutto e i figli che sarebbero arrivati. Infatti appena arrivati, la Mamma era già lì con le Sue Braccia aperte e mi avvolse nel Suo Mantello e mi riempì la borsettina che portavo da corredo al vestitino, piena piena di confetti dicendomi queste parole:” Ecco figlia mia, mo non far a me a me”, la Mamma già sapeva che li avrei mangiati tutti io senza dar niente a nessuno, ed io mi vergognavo e dicevo:” Mamma mi hai dato i confetti, ma io non ti ho portato nemmeno un fiore, Mamma, io non ti ho portato niente, oggi che è il giorno della mia festa”, volevo raccontare tutto alla Mamma, e la Mamma mi fece segno di stare zitta e mi disse: “ Eh!, figlia, oggi è un grande giorno, oggi hai ricevuto Gesù, Gesù è tutto per te”, io avrei voluto dire tante cose, ma era la Mamma che parlava, Lei già sapeva quello che volevo dirLe. Quel giorno fu per me una grande festa, ma nel mio cuore, continuavo a sentirmi in colpa perché non avevo portato nessun fiore alla Mamma, e la Mamma senza che io parlassi, mi disse:
“ No figlia mia, non piangere che non hai portato i fiori, perché voi siete i miei fiori”, con me c’erano altre 3 bambine vestite da prima comunione di altri paesi.
Un altro ricordo, risale alla funzione dell’11 gennaio del 1982, venimmo dalla Mamma per la ricorrenza del giorno 11, in ricordo dell’ 11 di Marzo, l’Apparizione di Sesto San Giovanni a Milano, la Mamma mentre faceva la Santa Funzione, chiamò in disparte i miei custodi dicendo: “ figli, andate a casa, non restate oggi qua, non fate tardi, dovete ritornare a casa”. Allora il mio custode ci mise in macchina e ci avviammo verso casa sapendo già che qualcosa era successo perché la Mamma che vede e sa ogni cosa dei figli, ci aveva avvisati. Infatti appena arrivammo, trovammo mia nonna che era a letto nella Santa agonia, il giorno dopo, la nonna tornò nelle Braccia del Padre nostro Creatore.
Ogni volta che entravo nella Casetta delle Grazie, la Mamma senza che io parlassi, era Lei a dirmi tutto ciò che serbavo nel profondo del mio cuore, e quello che il Signore aveva disegnato per me; un giorno mi disse: “ figlia, un giorno crescerai, diventerai grande e la Mamma ti farà incontrare un giovane che è come te”, ed io: “ no, Mamma, non mi vuole nessuno, io non ho amici” e la Mamma: “ no figlia mia, un giorno lo conoscerai e verrete tutte e tre a Casa Santa”, io non riuscivo a capire (un giorno verrete tutte e tre) e pensavo forse che la terza persona potesse essere la mia custode o la custode del mio compagno futuro, e subito la Mamma che legge nei cuori dei figli, mi disse: “ il Signore ti manderà un figlio, e quello sarà, mio figlio. Ue! figl mia, non t’metten e mupie in testa, perché quello è mio figlio ed è sano” (Ue! figlia mia, non ti mettere cattivi pensieri in testa, perché quello è mio figlio ed è sano). Tempo è passato, ma la Parola della Mamma non passa mai, ho conosciuto un bravissimo ragazzo che è divenuto in seguito il mio compagno di vita e ai medici che dicevano che non potevo aver bambini, la Mamma mi ha donato la Sua Santa Concipazione. Durante la gravidanza, sono stata 9 mesi a letto perché rischiavo di perdere il bambino e le Sante sorelle, mandate dalla Mamma, arrivavano e mi portavano il cibo, questa creatura che avevo in grembo che mi è stata donata dal Signore, è stata nutrita ed Allattata dalla Mamma. Così la creatura che rischiavo di perderla da un momento all’altro, o se nasceva prematuro i problemi erano grossi, per la Grazia della Mamma è nato a termine dei 9 mesi, sano come la Mamma mi aveva preannunciato: “quello è mio figlio ed è sano”. Oggi tutte e tre, come la Mamma mi disse anni, anni fa, seguiamo il Santo Cammino della Regina del Santo Creato e corriamo sempre nelle Sue Sante Braccia nella Dimora di Dio, Casa Santa.
Non si finirebbe mai di raccontare le meraviglie della nostra adorata Mamma, era la notte Santa tra il 10 e l’11 Agosto del 1982, c’era una marea infinita di pellegrini, circa 13.000, c’era un cielo tutto stellato, le lodazioni e le preghiere erano infinite, la Mamma quando iniziava a pregare era tutta per il Padre, e quella notte dopo la preghiera, ci fu una creatura che portò a Mamma i tortellini, circa 40 kili. Ci mettemmo in fila per prendere il piatto dei tortellini offerti, che la Mamma riempiva e serviva ad ogni figlio. Nella infinita fila, sentivo due creature che dicevano tra di loro che era impossibile, totalmente impossibile che i tortellini che avevano fatto e portato alla Mamma potessero bastare per tutta quella immensa moltitudine di creature, e continuavano a dire perplesse ed esterrefatte: ”ne sono troppi, ne sono troppi”. Io a sentire ciò, che la gente era tantissima e i tortellini pochissimi, e l’infinita fila, tutta ordinata, era composta come sempre ci ha insegnato la Mamma, prima gli uomini, poi le donne, ed infine i bambini, iniziai a preoccuparmi seriamente e a piangere perché ero sicura che non le avrei mai mangiati. Mi rivolsi ai miei custodi dicendo di voler mangiare il loro piatto perché non avrei mai potuto prenderli, così dopo esser stata ripresa severamente, sia dal custode che dalla custode, che mi dissero di obbedire e di aspettare il mio turno, mi rimise in fila piangendo tutto il tempo del suo infinito scorrere, era tanta la gioia di poter mangiare i tortellini quanto la pena che non sarei riuscita ad averne. Così, dopo tempo, arrivammo tutti i bambini dalla Mamma ed io passando dinanzi a Lei, avevo il capo chino sicura che avrei avuto a stento un coppino di solo brodo, la Mamma dopo aver dato come ho detto prima circa 13.000 piatti colmi di tortellini, la Mamma riempì il mio piatto tutto pieno, pieno di tortellini e con tono serio mi disse: “ basta cu sti lacrimoni, basta a uaglia e tutta la serata che stai a uaglia, mo’ basta” (basta con questi lacrimoni, basta a piangere e tutta la serata che stai a piangere, mo’ basta). Ed ancora: “ vedi come stai, stai tutta scourtata stai, mo’, fai cadere pure il piatto” ( vedi come stai, stai tutta disordinata stai, mò, fai cadere anche il piatto). La mia gioia era immensa, avevo il piatto pieno, pieno di tortellini. La Mamma che vede ogni figlio, ovunque sia, in ogni angolo di mondo, in mezzo ad un popolo infinito, aveva visto e sentito nel Suo Cuore Immacolato, a questa sua piccola scellerata e il suo lungo piagnisteo per la paura che i tortelli finissero di sicuro. La Mamma, non solo diete a tutti il piatto colmo di tortellini, ma fece fare anche il bis e tanti fecero anche il tris, il tutto sempre con quelli 40 kg. di tortellini.
Vorrei gridare a tutto il mondo intero la Grandezza della Mamma, I Suoi Santi Insegnamenti che ci hanno rivestito della Sua Povertà, della Sua Umiltà, della Sua Carità, del Suo Amore e della Sua Preghiera, ci ha rivestito del vestito che non ha colore perché siamo tutti uguali, l’Amore verso il prossimo e L’ARDORE E L’AMORE verso il Padre Creatore del Santo Creato. La Mamma è un AMORE INFINITO ed ha asciugato e continua ad asciugare oceani di lacrime, prendendo su di Se, tutte le pene e i dolori di tutti i figli Suoi di tutta l’umanità.
Grazie Padre, Grazie Madre, grazie a tutti i fratelli e sorelle della Santa Dimora di Dio, Casa Santa, con eterna gratitudine Tua figlia Emilia Faccilongo.

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