Pace fratelli e sorelle voglio condividere con tutti voi la grande Grazia ricevuta dalla Mamma. Era il mese di luglio di quest’anno, io lavoro in Austria da più di tre anni, era un giorno che pioveva di brutto e tornando a casa, io abito in un monolocale a un km dal ristorante dove lavoro in cucina, ho visto una Signora anziana sotto la pioggia, ripeto pioveva di brutto, ho accelerato il passo per andarle incontro, arrivato vicino a Lei l’ho chiamata: “Signora, signora prendete il mio ombrello”, Lei con il capo abbassato tutta bagnata con una maglia di lana tutta rovinata, non alzava il capo, io non parlo il tedesco, le ho ripetuto: “Signora ti voglio dare l’ombrello”, quando ho visto alzare la sua manina le ho detto, Sia Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, allora Lei ha alzato la testa e mi ha sorriso, aveva dei denti bianchissimi come la neve, gli occhi di un colore meraviglioso chiari, del colore del mare e del cielo, era bellissima, io tutto ho pensato tranne che fosse la Mamma. Pioveva, ero senza ombrello e ho cominciato a camminare veloce, avevo fatto 20 – 30 passi e ho pensato, ma è senza giacca ora gli do anche il mio giubbetto, mi sono girato, ma non c’era più, non si può dire che sia entrata in una traversa, perché era una strada tutta diritta. Ho ripreso a camminare recitando un Gloria al Padre, poi ho pensato, Mamma questo è il Tuo insegnamento se vediamo un fratellino o una sorellina in difficoltà di aiutarla, ho sbagliato non ho dato il mio giubbetto, perdonami. Arrivato a casa era tutto cancellato dalla mente.
Dopo due settimane, una mattina nello svegliarmi facevo fatica a respirare, più passavano i minuti più peggioravo, poiché vivo da solo in casa, chiamai il mio chef datore di lavoro, dicendogli con un filo di voce che mi sentivo male, lui preoccupato è arrivato in 5 minuti. Andai in bagno per pulirmi il viso e mi vidi nello specchio che avevo la bocca aperta per cercare aria, ma non entrava, il collo era diventato livido come pure il viso, ho pensato a un infarto perché, quando respiravo mi faceva male dietro al torace, mi sentivo di morire; a stento ho fatto un messaggio vocale alla mia capogruppo Antonietta di Vallo della Lucania chiedendole di chiamare a Casa Santa perché stavo per andare in ospedale. Mi sentivo solo, senza conoscere la lingua tedesca, lontano da tutti, arrivato in ospedale, vedo lo chef che già aveva avvertito il personale sanitario e questi, mi aspettavano all’ingresso. Mi hanno fatto salire sopra la barella e ho chiesto allo chef di non lasciarmi solo, ma purtroppo non lo hanno fatto entrare. Mi sono trovato in una stanza con pareti tutte di vetro, fili e macchinari, ho invocato la Mamma di venirmi a prendere, pensavo che fosse arrivata la mia ultima ora e in quell’attimo intorno a me ho visto tanti fratellini e sorelline di Santità di Casa Santa, una mano si è posata sulla mia fronte, ho girato gli occhi e ho riconosciuto uno dei fratelli Profeti di Santità di Casa Santa, non stavo sognando ero sveglio e in quel momento mi sono rilassato, ero felice, avevo pensato che stavo per salire al Padre e alla Mamma, ho chiuso gli occhi, dopo pochi secondi li ho riaperti e intoro a me vi erano infermieri e dottori; che amore che mi dimostravano, mi accudivano, mi curavano e con l’ossigeno respiravo già molto meglio. In quel momento si è aperta la mia mente, io avevo dato l’ombrello alla Mamma, che sciocco, ma come avevo fatto a non riconoscerLa, era la Mamma, che Occhi belli, del colore del cielo e del mare, era un incanto, quel sorriso di Luce, con i denti bianchi come la neve quando splende al sole che brilla, ma io, solo quando gli ho detto Sia Gloria al Padre e al Figlio e lo Spirito Santo Lei mi ha sorriso, se era una persona del posto non mi avrebbe sorriso perché non mi avrebbe compreso. L’avevo vista solo a metà busto, ricordo la maglia di lana, il viso, i piedi non li ho visto, nel darle l’ombrello non ho toccato la Sua Mano, ma come ho fatto a non capire che era la Mamma. Dopo alcuni giorni di ricovero, prima di dimettermi fui portato nell’ambulatorio dal dottore che mi disse che non potevo più fare il mio lavoro in cucina, dei fumi e del grasso di cucina avevo i polmoni pieni, mi diede una forte cura da fare con attenzione, dicendomi ancora di cambiare lavoro. Io ero tutto dispiaciuto perché sul lavoro mi volevano tutti bene e amo questo lavoro, invocai la Mamma dicendo: “Mamma pensaci Tu”.
Rimessomi un poco, andai al ristorante per parlare con lo chef e lui mi disse di aver parlato con il dottore e di stare tranquillo perché mi avrebbe trovata un’altra sistemazione nel locale, come aiutante in sala e mai aveva pensato di mandarmi via. Che dire, oggi ho capito l’Amore della Mamma e la Potenza delle Preghiere del Pronto Soccorso di Casa Santa, la capogruppo Antonietta aveva chiamato Casa Santa, E in quel momento che stavo in ospedale, ho visto tutti i fratelli e sorelle di Santità intorno a me. Lì ho capito che cos’è il Pronto Soccorso, quando Casa Santa si mette in preghiera invocando la Mamma. Lei è arrivata con tutti i Suoi Figli di Santità in mio soccorso. Ho Visto l’Amore della Mamma.
Come la Mamma ci ha insegnato, cerco di fare le mie piccole preghiere, anche in cucina il venerdì sera quando tutti del gruppo del mio paese di Vallo della Lucania si uniscono in preghiera, ma spesso vengo interrotto dal lavoro; quando sento un’ambulanza invoco la Mamma: corri corri Mamma porta il Tuo Santo pronto soccorso; oppure nel vedere un fratellino sulla sedia a rotelle o sofferente, subito un Gloria al Padre; tutti i Santi Insegnamenti che ci ha dato la Mamma. Sono un alunno della Scuola dello Spirito della Mamma, e mi sento l’ultimo della classe, ma l’Insegnamento della Mamma cammina in qualsiasi terra, anche in terra straniera dove ci troviamo per il lavoro. Mamma sempre attaccato al Tuo Santo Mantello fino all’ultimo respiro. Grazie al Padre e alla Mamma, Vostro figlio Antonio.
Bellissima questa testimonianza, il Pronto Soccorso di CASA SANTA con la nostra MAMMA LUCIA arriva ovunque siamo. Gloria a MAMMA e PACE a tutti i fratelli e sorelle di tutta l’umanità.