Testimonianza di Maria Rosaria Spiezio di Nocera superiore (Salerno)

Pace a tutti, sono Maria Rosaria Spiezio di Nocera superiore (Salerno) e scrivo qui la mia testimonianza di Grazia perché i miei fratelli di fede possano ascoltare quanto Grande è l’Amore e la Misericordia del Padre che apre le porte ai Suoi figli, anzi le spalanca, quando Sei Tu o Madre del Cielo e della Terra a chiederGli di operare per noi.
Io sono una figlia dal “cuore tiepido” ma sempre porto viva in me la promessa che tante volte nella Tua Terra Santa ci hai ripetuto: Figli mia, Mamma vi ama tanto; quando avrete bisogno, tirate il filo che ci unisce e Io verrò a voi ovunque voi siate e pregherò il Padre per darvi Grazia.
E questo filo io l’ho tirato forte quella mattina del 17 giugno 2025 quando mio marito ha cominciato ad accusare un dolore fortissimo al petto.
Già Ti chiamavo in cuore mio quando misurando la pressione ci siamo accorti che la max era 200 e il dolore aumentava.
Una corsa a prendere un Lasix mentre mia figlia chiamava il 118. Imploravo Mamma, ma ero così agitata che non sono riuscita a trovare il numero per chiamare Casa Santa. Allora mi sono fermata un attimo e con tutto il mio cuore Ti ho Invocata Mamma, ricordandoTi quella Tua promessa.
Nel giro di pochissimi minuti è arrivata l’ambulanza, ma il tracciato diceva che era solo una tachicardia. Mio marito, visti i suoi numerosi problemi di salute, è stato portato in codice giallo in ospedale e, come era già successo nella notte tra il 16 e il 17 in un altro pronto soccorso fatto, non riscontravano nei vari esami la presenza di un infarto. Scompenso pressorio acuto dicevano, ma mentre i medici preparavano i documenti per le dimissioni, è arrivato un picco di febbre a 39.
Mio marito da giorni e settimane aveva vari malesseri che si alternavano con sintomi diversi, nelle ultime ore trovava sollievo dal dolore sotto le scapole solo mettendosi steso a letto e ogni volta che lo faceva si addormentava.
Quella febbre e i grossi tremori avevano messo dubbio sulla diagnosi già fatta da altri medici al cardiologo dott. Desiderio che a quel punto ha voluto fare un eco cuore e qui ha compreso la situazione. Niente dimissioni, ricovero urgenti all’Utic e preparazione alla coronografia per infarto in corso.
Sapevamo noi che questo esame metteva in pericolo la condizione nefrologica di mio marito che rischiava così di entrare in dialisi ed eravamo allertati doppiamente.
Il mattino dopo i medici eseguono una coronografia, dicendomi con garbo che il vero problema non era quello nefrologico, qui era a rischio la vita. Confidavo in Mamma con la certezza che non ci avrebbe abbandonato e già accettavo anche questa temutissima complicanza pur di saperlo uscire vivo dalla sala di emodinamica. In quella sede i medici hanno trovato un cuore che batteva lentissimo, con entrambe le arterie principali compromesse. “Pensavamo di non riuscire a mettere lo stent perché il cuore ha avuto già dei danni prima di arrivare qui da noi, ha già la parte bassa atrofizzata ed appariva lacerata la base dell’arteria su cui dovevamo agire, ma ce l’abbiamo fatta. Avrà bisogno di una seconda coronografia, vediamo come va questi giorni e ci riproveremo” – mi ha detto il medico mentre lui ritornava all’Utic.
Due giorni dopo una nuova coronografia e altri due stent per accomodare la seconda arteria.
Adesso ha un cuore di leone – così mi diceva l’infermiere che lo riportava in camera.
Per lui sono stati giorni difficili, ma è stato dimesso il giorno 24 giugno senza aver necessità neppure della dialisi.
I micro-infarti silenti che per il diabete attivo in lui già da più di trent’anni, accompagnato da ipertensione e insufficienza renale cronica vicina al quarto stadio, si erano accompagnati a un infarto con dolore forte e febbre e questa è stata la condizione che il Padre e la Mamma hanno permesso per manifestare poi la Loro Divina Grazia. Diversamente mio marito in un momento di sonno, a casa, non si sarebbe più risvegliato. Erano ormai troppi giorni che il suo stare stanco e dolorante non riusciva ad avere un nome, ma ora sappiamo che gli si stava spegnendo la vita.
Tu, o Madre, hai strappato ancora per me e per la mia famiglia, una grande Grazia al Padre e questa vita è ancora tra noi. Per questo Lodiamo la Misericordia infinita di Dio e Te, Mamma Lucia, che intercedi sempre per noi figli Tuoi. Ora farà riabilitazione e controlli, ancora non sappiamo quali e quante sono le prove che il tempo ci darà, ma siamo tutti certi che non siamo soli, abbiamo sempre accanto la Misericordia di Dio e il Filo Diretto che Sei Tu Mamma Bella, che ci custodisci nella Tua Tesoriera.
Grazie Padre Buono, grazie Mamma Lucia che ci riannodi a Dio 🙏
Maria Rosaria Spiezio

Allego certificato delle dimissioni dall’ospedale

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