Testimonianza di Pasquale Piccirillo di Mondragone (Caserta)

Cari fratelli e sorelle, sono un figlio innamorato della nostra Mammina Lucia, Maria in Cielo e in terra, Sposa di Dio Padre e Madre di Gesù. Mi chiamo Pasquale Piccirillo e voglio raccontarvi quanto accadutomi la mattina del 23 marzo 2017. Erano le nove e trenta circa, quando uscii con il mio scuterone per alcune commissioni e mentre percorrevo una strada con diritto di precedenza, improvvisamente da un incrocio, senza rispettare il segnale di stop, sbucò un’auto che mi prese in pieno. L’impatto fu violentissimo non ebbi neppure il tempo di frenare, il colpo del manubrio allo stomaco e alla pancia fu tremendo, fui scaraventato a terra, per un attimo attorno a me sentii uno strano silenzio interrotto solo dai dolori atroci allo stomaco che sovrastavano il dolore delle altre parti del corpo. Ero inginocchiato a terra con la mano sullo stomaco ed ero imprigionato in quella posizione, non riuscivo a muovermi, tra il dolore sentivo strani movimenti all’interno, mi sentivo morire, stavo per venir meno. Ricordo che avevo gli occhi chiusi, volevo aprirli, volevo muovermi da quella posizione, ma non ci riuscivo, il mio corpo non rispondeva. Fu in quel momento che preso dalla paura, temendo il peggio, invocai il Santo Nome della nostra cara Mamma Lucia una prima volta, poi una seconda e poi alla terza volta, tra il silenzio e buio che mi aveva avvolto, riuscii a fare un piccolo movimento della testa verso un lato e con Fede, ringraziando, dissi con la mia Anima: “Mammina ti sento, sei arrivata!” In quel momento sentii come un respiro, un alito vicino alla mia bocca, al mio naso, che entrandomi dentro, man mano avanzava, mi dava sollievo e arrivato allo stomaco e poi alla pancia sentii un forte calore dopo di che, finalmente, riesco ad aprirmi e a distendermi a pancia in su. Sono ancora con gli occhi chiusi e vedo un colore blu, azzurro e sento un rumore come di lenzuolo o coperta quando viene sbattuta, poi finalmente apro gli occhi, riesco a prendere il telefonino dalla tasca e chiamo un fratello che abitava lì vicino, dopo un po’, arrivano la polizia locale e il 118. Giunti al pronto soccorso, ero sulla barella con dolori fortissimi in attesa della TAC, ansioso e preoccupato per i vari organi interni danneggiati che potevano uscire e per il conseguente intervento chirurgico al quale dovevo andare incontro, ma fiducioso perché certo della presenza della mia Mammina Lucia, che era arrivata in mio soccorso e che Lei avrebbe Pensato a tutto. Lasciando i familiari fuori preoccupati, entrai per la TAC, la dottoressa mi fece mettere sotto questo macchinario, che quando arrivò all’altezza della pancia cominciai a sentire un forte calore, uguale al calore che sentii quando stavo per terra in strada. In quel momento capii che Mamma stava intervenendo su di me ancora una volta, tutte le mie preoccupazioni svanirono facendo spazio alla certezza della Grazia ricevuta. Quando uscii dalla TAC, senza attendere il risultato, tranquillizzai i miei familiari dicendo loro che senz’altro era tutto a posto, chiesi di mangiare e bere, ma i medici mi dissero che dovevo aspettare i risultati della TAC. Dalla TAC, ovviamente, non uscì niente di rotto, grazie alla nostra Mamma, mi diedero dei calmanti per il dolore, mi prescrissero solo 35 giorni di riposo e verso le nove di sera mi dimisero dall’ospedale. Grazie Mamma che non fai mancare mai il Tuo Santo Pronto Soccorso a chi con Fede invoca il Tuo Nome, Mamma Lucia Stella del Gargano che brilla come un Faro per tutta l’umanità, Mamma Lucia Rosa del Paradiso Regina della Santa Creazione che l’Amore infinito del Buon Dio ha fatto si che scendesse in mezzo ai Suoi figli come Guida Sicura per la loro Salvezza. La Mamma ha sempre chiesto solo un granellino di sabbia di Fede per far si che scendesse la Grazia, grazie Mamma per tutto quello che ci Doni, non per i nostri meriti, ma per il Tuo Amore verso di noi Tuoi figli. Un abbraccio a tutti i fratelli e sorelle di Casa Santa, pace a tutti.

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