Testimonianza di Paola Lavacca di Trani (Barletta)

Cari fratelli e sorelle, mi chiamo Lavacca Paola e sono di Trani(BT), da ben 25 anni faccio parte del gruppo di preghiera di Trani e dei 50.000 soci dell’Associazione “MAMMA LUCIA”.
Voglio portare anch’io la mia testimonianza dell’Amore immenso che la nostra MAMMA ci ha sempre dato e delle Grazie che ha dispensato a tutti noi senza mai chiedere nulla in cambio che non fosse AMORE, FEDE e CARITA’ verso il nostro prossimo, qualunque esso sia.
Chi si permette di affermare il contrario dice solo calunnie.
A chi non crede dico solo che mi dispiace per loro che non hanno avuto la fortuna di provare la gioia immensa e la pace infinita che ci ha sempre dato, al nostro cuore e alla nostra vita, fin da quando l’abbiamo conosciuTa, voglio dire anche che non hanno nessun diritto di giudicare, screditare ed infangare il Suo Santo Operato.
In questi anni tante sono le volte che LEI ci ha soccorso nel corpo e nello Spirito a me e a tutta la mia famiglia.
Vi basti sapere che ognuno di noi può testimoniare ciò che ha ricevuto e visto con i propri occhi e non basterebbero centinaia di pagine per documentare tutto.
Brevemente,fratelli e sorelle,vi racconto della Grazia che la MAMMA, nel Suo infinito Amore, mi ha concesso.
Io ho un marito che purtroppo non credeva alla MAMMA e per questo mi perseguitava. Per otto anni ha cercato in tutti i modi di impedirmi di seguire la mia Fede, mentre io non facevo altro che pregare per lui, perché era rimasto senza lavoro e con una depressione da alcolismo che aveva reso la nostra vita molto difficile.
Finalmente la MAMMA esaudì le mie preghiere, fece in modo che trovasse lavoro e si imbarcò per diventare pescatore, cosa impensabile per lui che era sempre stato un meccanico.
Quella notte del 13 dicembre, non a caso il giorno di S. LUCIA, la MAMMA, in corpo e in Spirito, in persona, lo andò a trovare, gli si avvicinò e gli regalò un cappello lavorato ai ferri, come quello che indossano i fratelli di CASA SANTA e gli disse “FIGLIO MIO, METTI QUESTO CAPPELLO CHE IN MEZZO AL MARE FA TROPPO FREDDO”, premetto che mio marito non aveva mai incontrato personalmente la MAMMA e la vide scomparire nel buio della notte. Rimase scioccato da quell’incontro e cominciò a farsi tante domande che portavano ad una sola risposta “era Lei, MAMMA”. Da allora anche lui ha creduto alla Grandezza di DIO e tante Grazie ha ricevuto per mezzo della MAMMA.
Custodisco ancora con tanto amore quel cappello, prova tangibile di quello che mio marito aveva visto. Nella sua nuova vita da pescatore molte volte è stato in pericolo e LEI prontamente lo ha soccorso. Ricordo bene quella volta che fu colto da infarto in mezzo al mare e lo ricoverarono in rianimazione, dove è stato per una settimana, col successivo ricovero in un altro ospedale per sottoporsi ad un intervento di angioplastica, ma poi entrato in sala operatoria ne è uscito subito perché il professore si rese conto che non ne aveva più bisogno e che sarebbe bastata una cardiospirina che lui comunque non ha mai preso. Da allora sono passati 10 anni e le preghiere sono la sola medicina che abbia usato.
Mi fermo qui fratelli e sorelle e auguro a tutti voi di vivere la stessa esperienza d’Amore del PADRE verso Suo figlio per mezzo di MAMMA LUCIA.
Pace a tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *