Testimonianza di Michele Salvia di Ischia (Napoli)

Pace fratelli e sorelle sono Michele Salvia di Ischia, mi accingo anch’io, come molti fratelli e sorelle di questo meraviglioso Cammino, a dare testimonianza di quanto Amore, Miracoli e Grazie ha dispensato la nostra amorevole Mamma Lucia lungo il percorso di questi 45 anni costellati di Luce e Pace. Il cuore si riempie di Pace per ogni creatura che ha ricevuto con Fede e consapevolezza il Suo Santo abbraccio, vi è la certezza che Lei è Viva e Presente più che mai nella Santa Dimora di Dio sulla terra “Casa Santa” e Lei, Gloria di Dio, veglia ininterrottamente su i Suoi figli. Silenziosamente la Splendente Stella del Gargano ha donato e continua a donare senza sosta, meritando per noi le Grazie e i Miracoli più impossibili, pur di ricondurre, con la Sua Luce, il gregge disperso nelle Sante Braccia di Dio Padre. Ho 31 anni e, come sempre, asserisco che io ho ricevuto Grazie fin da principio della mia vita, perché fin da bambino ho avuto la possibilità di crescere assieme alla Mamma, coperto dal Suo Santo Manto e guidato costantemente da i Suoi Santi Insegnamenti. Non basterebbe un libro intero per raccontare 25 anni di cammino assieme a Lei, tutte le Grazie di cui il Padre, per mezzo della Sua Creatura, ha avuto pietà di ricoprire il mio tetto: sui tribunali, negli ospedali, negli incidenti stradali e nei problemi della quotidianità di ogni singolo giorno, sempre la Sua Santa Mano ha posto rimedio. Tanti sono stati gli interventi che per Grazia di Mamma hanno accompagnato la mia vita, ma voglio raccontarvi uno in particolare per dare atto di come la Creatura di Dio si sia fatta carico anche dei problemi più insignificanti pur di ridonare il sorriso sulle labbra di un figlio. A 18 anni, dopo essermi diplomato geometra, decisi di iscrivermi all’università, alla facoltà di architettura di Napoli. Dopo aver chiesto consiglio alla Mamma durante un ricevimento, Lei mi benedisse e mi assicurò che la Sua protezione non sarebbe mai mancata in tutte le mie scelte. Così mi allontanai da casa e cominciai a frequentare i corsi universitari da fuori sede nella città di Napoli. Il primo semestre lo conclusi con eccellenti voti, affidandomi sempre nelle Sante Mani di Dio e nelle Sante Mani di Colei che tutto può presso il Padre. Anche il secondo semestre di questo primo anno scorreva velocemente ed in maniera ottimale, ma ad un certo punto si presentò un problema: affinché si potesse sostenere un esame era necessario ottenere presenze sufficienti al corso in questione, cosa che io facevo categoricamente. Tra i tanti esami in corso vi era quello di urbanistica ed il professore che presiedeva il corso, faceva la spola tra Napoli e Firenze. Questo professore tra i tanti impegni spesso era assente alla lezioni, così quando a fine corso conteggiò le presenze dei suoi allievi, per un errore suo fece risultare me ed un’altra ventina di ragazzi non idonei a sostenere l’esame a causa del non rispetto dell’obbligo di frequenza. Feci appello allo stesso professore pregandolo di ricontrollare, ma non volle saper ragioni fermo nel suo errore. Per me era una vera tragedia perché avrei dovuto aspettare un anno intero per poter frequentare di nuovo questo corso e sostenere l’esame, ma il vero problema sussisteva nel fatto che in mancanza di tale esame mi veniva sbarrata l’iscrizione al secondo anno universitario, ciò significava restare fermo un anno intero, pagando comunque le costose tasse, visto che tutti gli altri esami erano già superati eccellentemente. Il primo pensiero fu:” Mamma aiutami, come faccio a dirlo alla mia custode, che mi mantiene agli studi con tanti sacrifici, che non posso frequentare a causa di un errore non mio?” Così mi rivolsi nuovamente al professore esponendo il caso e riuscii ad ottenere il permesso di sostenere l’esame, ma dietro sua imposizione di maggiorare il programma di studio con ulteriori due libri sulla storia dell’urbanistica. Così, rincuorato, tornai ai miei studi ed alla prima seduta di esami mi presentai ben preparato e con i disegni pronti. Appena mi vide mi riconobbe e, preso da un capriccio inspiegabile, mi rimandò senza quasi farmi aprire bocca e senza neanche guardare i miei disegni. La medesima storia si ripeté per due volte ed ero disperato perché avevo dinanzi a me un muro insuperabile che mi ostacolava al proseguimento degli studi. A casa non dicevo nulla e tenevo tutto nel mio cuore rattristato. Durante la notte non dormivo più e pregavo la Mamma che mi aprisse una strada. Arrivò il mese di Giugno e partimmo per andare da Mamma per essere ricevuti. Col cuore pieno di gioia mi preparavo al Suo incontro e prima di partire, diversi amici e parenti mi chiedevano di presentare a Mamma lettere o richieste, alcune anche di salute. Arrivato ai Santi Cancelli pregai in cuor mio:” Mamma in questo Santo giorno ricevi con me tutti quelli che ho portato con me e si affidano a Te”. Così appena entrai al Suo Santo Cospetto, perso dai mille pensieri per gli altri ed avendo così poco tempo a disposizione, dimenticai di chiedere totalmente per me. Prima di congedarmi la mia adorata Mamma mi abbracciò forte, mise la mano nel cestino, prese un pugno di caramelle e disse:” Queste sono per tutti quelli che hai portato con te”. Uscii dalla Casetta delle Grazie col cuore pieno di gioia e la consapevolezza che mi aveva ricevuto ed esaudito fin da quando avevo posto il piede alla soglia dei Santi Cancelli. Poi in un attimo mi gelai perché non avevo chiesto per me neanche una parola di guida alla risoluzione del problema che mi angustiava da mesi, ma il tutto durò pochissimo, mi voltai, la guardai da fuori la porta e col solo sguardo le dissi:” Mamma , io lo so che per me hai già pensato Tu”. Tornai a casa, cacciai le caramelle dalla tasca e le divisi per tutte le creature che avevano invocato Mamma per mezzo mio, le caramelle risultarono contate , una ciascuno, compresa una per me. Il giorno seguente consegnai le caramelle a ciascun destinatario raccomandando la preghiera e la Sua protezione e ripartii per Napoli. Arrivò il giorno del tanto temuto esame, era l’ultimo giorno possibile, dopo del quale non avrei potuto più, durante l’anno, sostenerlo. Al mattino mi svegliai nella crisi più totale, provavo un forte panico all’idea di dover affrontare quel professore tanto caparbio nei mie confronti, così prima di presentarmi all’università, stringendo forte la caramella nelle mani, telefonai a Casa Santa. Mi rispose la Santa Sorella Bruna, una delle sei donne presenti nell’Apparizione del 1970, e le dissi: ” Sorella , stamattina devo sostenere un esame all’università, di alla Mamma che mi accompagni e che faccia Luce al professore, perché non è una mia mancanza di preparazione”, la Santa Sorella Bruna mi rispose:” Fratello non ti stancare di invocare la Mamma fino alla fine, perché oggi Lei verrà e sosterrà l’esame per te”, non comprendendo cosa sarebbe accaduto di li a poco, risposi ancora:” Ma non sono io che non sono preparato è il professore che mi ostacola” e la sorella:” Te l’ho detto, verrà Lei stessa e sosterrà l’esame per te” ed io:” Sorella di a Mamma , non solo per me la Grazia in questo giorno, ma anche per tutti quelli che sosterranno l’esame con me”. Infatti vi erano altri due amici che si trovavano nella mia stessa condizione e che avevano le mie stesse angosce. Chiusi il telefono ed un senso di pace mi invase, tranquillo e sereno misi la caramella in bocca, presi i disegni preparati, la borsa e il giubbetto e mi recai in aula pregando Mamma per tutto il tragitto. Il professore appariva tranquillo e calmo, mai come al solito. Arrivò il mio turno, mi chiamò e appena mi vide disse con aria di sfida: ” Vediamo se oggi sei davvero pronto per superare questo esame”. Mi sedetti, presi i disegni, poggiai il libretto universitario sulla cattedra ed ebbi solo ancora la lucidità di pensare ” Mamma pensaci Tu”. Fratelli miei io non so più spiegare cosa successe dopo, vedevo solo una tenue luce attorno a me. Il professore interrogava ed io rispondevo, ma non sentivo e non percepivo ciò che erano le mie risposte. Il tutto mi è sembrato durasse solo pochi minuti. Ad un certo punto tutto tornò alla normalità, vidi il professore consegnarmi il libretto universitario ed esclamare:” Ammesso con 27”, guardai l’orologio, erano passati quasi tre quarti d’ora. Lo guardai incredulo e stordito da ciò che avevo appena vissuto, firmai la camicia, raccolsi le mie cose ed uscii dall’aula. Fuori i miei compagni chiesero subito: ” Come è andata?” ed io : ” Bene” e loro: ” Cosa ti ha chiesto?” ed io : ” Non lo so!” Mi guardarono meravigliati e dissero: ” Come non lo so?” ed io:” Non lo so!” Quel giorno, come supplicato alla mia dolce Mamma, tutti superarono l’esame ed io col cuore pieno di gioia e di gratitudine mi imbarcai per Ischia per far ritorno a casa. Appena rientrai composi subito il numero di Casa Santa per ringraziare la Mamma. Rispose nuovamente la Santa Sorella Bruna ed io: ” Pace sorella, ho chiamato stamattina…”, ma la sorella mi interruppe e disse con la voce che celava il sorriso: ” Hai visto fratello che la Mamma è venuta e ha sostenuto l’esame per te?” ed io: ” Grazie Mamma”, poi la Mamma stessa si accostò al telefono ed io appena sentii la Sua voce caddi in ginocchio con la cornetta tra le mani e Lei disse: ” Ricordati sempre che ovunque andrai e in qualsiasi bisogno della tua vita solo la Mamma ti ritroverai”. Grazie Mamma! Ho raccontato tutto questo per testimoniare a tutti, di come la nostra Mamma, dinanzi ad un mondo malato, che muore e si distrugge nei dolori, non ha mai abbandonato nessun figlio, facendosi carico anche del più piccolo ed insignificante problema. Quel giorno resta indelebile nel mio cuore per tutta la vita, perché grazie a questo Suo soccorso la Mamma mi insegnò una grande lezione: che tutta la Sapienza viene solo da Dio Padre e Creatore della vita. Solo Lui e fonte di ogni scienza e conoscenza, è Professore di tutti i professori. Perla Preziosa che brilli tra le Sante Braccia del nostro Signore e nella Santa Dimora di Dio “Casa Santa”, non ci abbandoni mai! Perdonaci per tutto il male che Ti abbiamo arrecato con le nostre disubbidienze e guidaci sul giusto cammino che conduce al Padre. Oggi più di prima riecheggia a Te la lodazione dei Tuoi figli: ” Tu Sei il primo pensiero che ho; Tu Sei speranza nelle nostre mani”. Ti voglio bene Mamma! Un saluto a tutti voi ed ai nostri fratelli e sorelle di Casa Santa, che abbracciando la Missione di Dio, sono un Faro di Pace e Preghiera per tutta l’umanità.

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