Testimonianza di Mariella Buono di Matera

Mi chiamo Buono Mariella, ho 51 anni e vivo a Matera. Ho conosciuto Mamma Lucia quando avevo circa 18 anni grazie all’attuale capogruppo, alla quale sarò riconoscente per sempre. Durante questi 33 anni Mamma Lucia mi ha accompagnato sempre, avvolgendomi con il Suo Amore e la Sua protezione, sopratutto quando ne ho avuto più bisogno. Potrei raccontare tantissimi episodi e circostanze, ma il dono più grande che ho ricevuto è stato quello di conoscerLa. Decine di volte sono entrata nella Casetta delle Grazie e sono stata abbracciata dalla Sua grande dolcezza. I Suoi Occhi Puri hanno penetrato la mia Anima per nutrirla e dissetarla con l’Amore Grande che solo una Madre può donare, attraverso la Sua Santa Parola di conforto e guida, per affrontare la durezza della vita. Non mi ha mai chiesto assolutamente nulla, tranne la quinta parte di un granello di sabbia di Fede. Sembra una cosa semplice, eppure non basta una vita per rispondere a questo invito. Infatti sono 45 anni che umilmente e silenziosamente, continua a chiederci questo: Fede, Pace e Amore per i fratelli, sopratutto i più bisognosi e sconosciuti. Ringrazio Dio per aver conosciuto Mamma Lucia che ha cambiato la mia vita riportandomi sulla strada verso il Padre. Indegnamente io pronuncio queste parole, ma la Verità deve essere testimoniata.
Il Lunedì 10 giugno 2002, alle 13,20, ricevo una telefonata dal mio compagno che con un filo di voce mi diceva di tornare subito a casa perché Daniela, la prima figlia che il Signore mi ha donata che aveva 14 anni, stava male ed aveva chiamato l’ambulanza. La ragazza era caduta dal balcone da un’altezza di circa 4 metri. Certe sensazioni si possono comprendere solo se si provano. Quando arrivai a casa l’ambulanza non c’era più. In ospedale trovai il mio compagno disperato perché Daniela era in coma e nessuno poteva dirci se sarebbe sopravvissuta. Nella disperazione invocammo la Mamma. La capogruppo chiamò Casa Santa e poi ci raggiunse in ospedale. Ci raccontò che Mamma aveva detto di essere preoccupata per la sua testa e di farla vedere dai dottori. La ragazza fu sottoposta a tanti esami e radiografie, ma continuava a rimanere in coma. Fu ricoverata in rianimazione e quindi solo io potei rimanere con lei e finalmente rivederla. Mentre le parlavo e piangevo, entrò un’infermiera che mi disse di pregare e fece con me una preghiera, ed io invocai il Pronto Soccorso della Mamma, erano le 19,00, Daniela aprì gli occhi e mi chiamò. I medici entrarono nella stanza e in quel momento, dalle loro facce, io capii che loro non pensavano che sarebbe uscita dal coma, perché aveva un trauma cranico con ematoma epidurale che comprimeva il cervello. La portammo a Potenza dove esiste il reparto di neurochirurgia per essere pronti all’intervento in caso di necessità. Lì io e Daniela trascorremmo dieci giorni durante i quali  pregavo e ringraziavo sempre la Mamma per il Suo Pronto Soccorso ricevuto. Il nono giorno, il medico che passò per la visita mattutina, ci annunciò che il giorno dopo saremmo potute andare a casa e ci disse che avevamo ricevuto un Miracolo perché la ragazza stava bene pur essendo caduta da un’altezza che viene ritenuta mortale. Grazie Mamma che sempre attenta e premurosa strappi Grazie e Miracoli al Padre nostro per i figli nel bisogno.
Un caloroso abbraccio a Mamma e ai fratelli e sorelle di Casa Santa che, in quel momento, ci furono vicini con la Preghiera.

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