Testimonianza di Clemente Puoti di Scafati (Salerno)

Pace a tutti, mi chiamo Clemente Puoti e faccio parte del gruppo di preghiera di Pompei, faccio testimonianza di quanto accaduto il giorno 29 Ottobre 2018, per mettere a conoscenza a tutti i figli di tutto il mondo della grandezza e dell’aiuto, nel momento del bisogno, della nostra Mamma Celeste, Mamma Lucia. Quel giorno, di buon mattino, sono andato con altri due amici in cerca di funghi, una giornata piovosa su una montagna abbastanza alta. Questa zona è molto frequentata da cercatori di funghi, dopo la raccolta ci siamo apprestati per ripartire, eravamo tutti bagnati per la pioggia, abbiamo caricato la macchina, abbiamo tolto gli stivali, ci siamo ripuliti e quando ho cercato di mettere in moto, non c’è stato niente da fare, il motore non ne ha voluto sapere di partire, la batteria ormai era scarica. Chiamare qualcuno col telefonino che venisse in nostro soccorso neanche a pensarci poiché, quella in cui stavamo, è una zona in cui non si capta nessun segnale. Abbiamo tentato di metterla in moto a spinta, ma niente da fare, abbiamo provato e riprovato finchè siamo giunti ad un tratto di strada in discesa molto ripido, premetto che il freno a mano della mia auto a motore spento rimane bloccato, per cui per farla andare ho dovuto escludere il freno a mano. Pensando di sfruttare questa discesa ripida per metterla in moto ho inserito la seconda marcia, ci siamo messi in macchina e abbiamo lasciato che andasse giù per la discesa. Presto ci siamo resi conto del grave errore che abbiamo fatto, in quanto il motore non si avviava per cui ho cercato di fermarla con il freno a pedale con la marcia inserita, ma l’auto continuava ad andare giù. La preoccupazione prima celata si è trasformata in spavento coinvolgendo anche gli altri due, poiché anche inserendo la retromarcia, pensando di ottenere un’azione frenante più efficace, l’auto continuava inesorabilmente ad andare giù verso l’ignoto rappresentato da circa 1200 metri di altezza. In quel breve momento non so quante volte ho invocato l’aiuto della Mamma. Ho schiacciato con quanta più forza potevo il pedale del freno, faccio presente che a motore spento la pompa dell’olio del freno non funziona, è solo grazie alla Mamma che in uno spazio laterale alla stradina, la macchina inspiegabilmente si è arrestata. Siamo scesi dall’auto increduli e frastornati, la pioggia non cessava, impauriti e bagnati abbiamo messo dei sassi davanti alle ruote per bloccarla. Quando ci siamo ripresi un po’ dallo spavento, abbiamo atteso con la vana speranza che qualcuno passasse e che ci soccorresse, ma chi va a funghi non parte certo andando in contro al maltempo che imperversava e al buio della sera. Ho invocato Mamma ed ho pregato mentre mi sono incamminato in cerca di un punto della montagna dove si potesse captare un po’ di segnale sul telefonino, finalmente riesco a chiamare un amico con il quale spesse volte siamo andati a funghi e quindi conosceva molto bene la zona. Comunichiamo con fatica a causa del poco segnale, ma alla fine riusciamo ad intenderci. Erano trascorse più di due ore ed eravamo molto preoccupati perché, l’amico a cui ci siamo rivolti, avrebbe dovuto impiegare al massimo un’ora per arrivare al punto in cui eravamo e abbiamo pensato che gli fosse accaduto qualcosa di grave. Ho bussato alla Casa Santa, Dimora di Dio, facendo soltanto due squilli di telefono in quel punto di montagna dove precedentemente a mala appena ero riuscito a contattare l’amico, e ho chiesto in cuor mio alla Mamma il Suo Santo Aiuto che solo Lei ci avrebbe potuto soccorrere. Con difficoltà riesco a parlare di nuovo con l’amico e riesco a capire che si trovava, per errore, in tutt’altra zona. In tutto questo tempo trascorso ci sentivamo sempre più infreddoliti a causa dei vestiti bagnati, sempre più soli, bloccati su questa montagna a 1200/1300 metri di altezza con il sopraggiungere della notte, quando, all’improvviso, si vede spuntare un furgoncino rosso con a bordo quattro uomini e venivano verso di noi sorridendo tra di loro, tanto che in un primo momento ho pensato che volessero prenderci in giro per il fatto che eravamo rimasti con l’auto in panne, ma, sempre sorridendo e trasmettendoci tanta serenità, si sono fermati e hanno detto: ” Non vi preoccupate vi facciamo partire”. Questa serenità e la fiducia che ci infondevano questi uomini hanno fatto sparire l’ansia e la mia preoccupazione ed è per questo che ho detto in cuor mio: “Mamma solo Tu li hai potuti mandare”. Dopo circa dieci minuti, grazie al loro operato, con l’ausilio di cavi collegati alla batteria del loro furgoncino, l’auto è andata in moto. Prima di andar via ci hanno chiesto dove portasse questa strada, confessandoci che loro erano saliti fin quassù non sapendo esattamente perché, e sempre sorridendo, che era stato il furgoncino a portarli inspiegabilmente lì, “è stato il Signore che vi ha mandato” è stata d’istinto la risposta di uno dei miei amici. Li abbiamo ringraziati per averci aiutato ci siamo salutati e gioiosi se ne sono andati tornando indietro da dove erano arrivati. Grazie Mamma Lucia, Mamma del Pronto Soccorso, Tu Amorevole Madre Viva e Vera, sempre pronta nei nostri bisogni e necessità, solo Tu potevi fare questo mandando questi quattro uomini, Angeli, non so chi fossero e da dove provenissero, e che solo Tu Sai, in nostro soccorso. Grazie Padre nostro Buon Dio, Grazie Mammina Maria Lucia, Vita, Luce e Gloria di Dio, nostra salvezza, Madre delle Grazie Impossibili e del Pronto Soccorso.

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