Testimonianza di Raffaella Santovito di Lesina (Foggia)

Pace a tutti fratelli e sorelle, sono Raffaella Santovito di Lesina provincia di Foggia.
Un abbraccio a tutti nell’Amore di Dio e nell’Amore di Mamma che è il Pronto Soccorso dell’Anima e del corpo. Fratelli e sorelle, confidate in Mamma Lucia perché Lei è lo Spirito che Dimora dentro ognuno di noi. Lei è lo Spirito che sostiene la nostra Anima, che tutto sa, tutto vede e tutto può.
Per testimoniare l’Amore di Mamma, voglio raccontare l’incidente stradale accadutomi insieme al mio compagno.
Era il 25 gennaio del 2004, insieme al mio compagno eravamo in viaggio per recarci a Milano, stavamo percorrendo l’autostrada A14. Arrivati all’altezza di Cesena, trovammo un brutto maltempo. Il nevischio che veniva giù aveva gelato il manto stradale. Le condizioni atmosferiche erano veramente pessime da indurre al mio compagno, che ha una guida prudente, a sbandare. La macchina senza più controllo andò a urtare contro il guard-rail facendola impennare e proseguire la corsa per un tratto in modo verticale, fino a quando ci ribaltammo all’indietro e rotolando finimmo nei campi adiacenti. Durante tutta la dinamica dell’incidente, come una disperata invocavo Mamma Lucia che venisse in nostro soccorso che puntualmente arrivo all’istante.
Il primo aiuto arrivò da una pattuglia di polizia di servizio nelle autostrade che viaggiava, manco a farlo apposta, dietro di noi, che immediatamente intervenne chiamando i soccorsi sanitari, bloccando subito il traffico, evitando che altre automobili impattassero contro la nostra vettura che sfogò la propria inerzia senza danneggiare terzi. Quando l’auto si fermò, i poliziotti furono i primi ad avvicinarsi e avendo visto tutta la drammatica dinamica dell’incidente, temevano sicuro il peggio. Invece grazie al Pronto Soccorso immediato della Mamma, da una sicura tragedia, sotto gli occhi increduli e stupiti dei poliziotti, ne uscimmo Miracolosamente vivi, con traumi risolvibili, senza ferite letali. Al mio compagno, solo un piccolo problema alla spalla, mentre io a 5 vertebre cervicali. Trascorsi tre mesi con addosso un busto di metallo, che mi teneva bloccato la testa.
Finito il calvario, alla prima occasione tornai a trovare Mamma Lucia. Quando entrai nella Casetta delle Grazie, non ebbi il tempo di salutare che Mamma Lucia mi disse: “Hai finito di piangere? Sai quanto mi hai fatto soffrire e piangere insieme a te?”
A sentire quelle parole mi si è gelò il sangue. In quel momento riconobbi ancora una volta quanto è Grande l’Amore di Mamma. Infatti dal primo momento che andai in ospedale e nei giorni avvenire che portai il busto, mi lamentavo continuamente senza soffermarmi sull’Immensa Grazia ricevuta, recando così ancora dolore alla Mamma che continuamente corre in Soccorso dei figli, strappandoli a morte certa.
Chiedo perdono alla Mamma per i dolori che ha dovuto sopportare e che sopporta per Amore mio.
La mia testimonianza è piccola cosa per raccontare l’Amore di Mamma, per questo invito tutti voi fratelli e sorelle di correre nel Gargano, dove Mamma aspetta tutti i Suoi figli per la salvezza dell’umanità. Se arriverete nella Dimora di Dio, non con la curiosità, ma con un briciolo di Fede, il vostro cuore scoprirà la Grandezza di Dio sulla terra. Grazie Mammina per averci concesso nuova vita evitando, con il Tuo tempestivo Pronto Soccorso, una sicura tragedia da quell’incidente mortale.
Gloria a Te Padre, Gloria a Te Madre, Gloria a Te Gesù.
Tua figlia Raffaella.

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