Testimonianza di Paola di Ascoli Piceno

Pace a tutti! Sono una sorella di Ascoli Piceno, mi chiamo Paola e ho avuto la fortuna di conoscere Mamma Lucia nel 1989. Stavo partecipando ad un funerale, quando una vicina di casa del defunto (che all’epoca era solo una conoscente per me) mi si avvicinò e mi disse che il giorno seguente partiva da Ascoli un pullman per Foggia che andava da Mamma Lucia, c’erano dei posti liberi, non so perché ma dissi subito di si. Avevo 25 anni e non ero ancora sposata. Da allora mi sono sempre sentita la Mamma vicino e grazie alla Sua Santa intercessione presso il Padre Celeste tanti, tantissimi sono stati i Miracoli ricevuti da me e da tutta la famiglia che da Lei mi è stata Donata. Qui di seguito vorrei raccontarne uno in particolare:
Il 19/08/2002, domenica pomeriggio, il mio secondogenito Vincenzo, di soli sette anni, stava giocando all’aria aperta quando improvvisamente si mise le mani in gola e non riusciva a respirare. Ci recammo subito al pronto soccorso dell’ospedale di Ascoli Piceno, gli fu somministrato del cortisone con la rassicurazione che si trattava di una semplice reazione allergica a qualche pianta che aveva toccato giocando. Quella stessa notte preferii comunque metterlo a dormire nel lettone fra me ed il mio compagno per controllarlo meglio: con il passare delle ore Vincenzo iniziò a gonfiarsi e ad avere delle strane reazioni cutanee, così tornammo di nuovo in ospedale dove questa volta fu trattenuto. Il corpicino del bambino si riempì di piaghe che andavano e venivano in varie parti del corpo e che dovevo cercare di mantenere fresche con fazzoletti bagnati perché si infuocavano e davano molto dolore. Nonostante le dosi di cortisone sempre maggiori il bambino peggiorava di giorno in giorno finché la mattina del 26/08 fu sottoposto ad un’ecografia addominale durante la quale il dottore mi invitò ad uscire dalla stanza per restare solo con il mio compagno, quello che si stava presentando ai suoi occhi sullo schermo, infatti, era troppo brutto per essere comunicato ad una mamma: il fegato era completamente invaso da una cisti di echinococco di sedici centimetri di diametro che arrivava fino alle costole, la membrana esterna si stava staccando e trasudava particelle impercettibili di liquido. Una sola goccia di quel liquido nel sangue sarebbe stata fatale, non c’era più tempo, poche ore, l’ospedale più vicino: Pescara. Disperata chiamai il pediatra per un consiglio e lui si mise in contatto con il dottor Vincenzo Jasonni primario dell’ospedale Gaslini di Genova. Nel frattempo mia figlia Emanuela, che all’epoca aveva nove anni, chiamò Casa Santa ed una sorella di Santità le disse: “portatelo lontano da un bravo dottore”. Quel “lontano” mi fece optare per Genova. Arrivammo al Gaslini nelle prime ore del mattino, non erano ancora le 6 e il dottor Jasonni ordinò subito di preparare il bambino per l’intervento rivolgendo a me una frase frettolosa “signora speriamo di essere ancora in tempo”. Dopo tre ore di intervento il primario, accompagnato da un assistente, uscì dalla sala operatoria con le maniche del camice ancora rimboccate ed il volto sudato, guardò il mio compagno negli occhi e disse “siete credenti?”, noi non rispondemmo, era troppa l’agitazione. Continuò “Non so se siete credenti ma sappiate che questo bambino è arrivato qui con una mano sopra”. La cisti, infatti, si era completamente aperta durante il viaggio in ambulanza e aveva contaminato tutto il sangue, ma il bambino era vivo e tutt’oggi sta bene!!! Dopo tre mesi di permanenza al Gaslini Vincenzo fu dimesso, era guarito. Tornati a casa chiamai Casa Santa per ringraziare e la sorella mi disse: “ricordati di questa data, un giorno ti servirà!”. Grazie Mamma, Sei Immensa!!! Sei la nostra vita Mamma!!

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