Testimonianza di Michelino Dicuonzo di Bareggio (Milano)

Pace a tutti fratelli e sorelle, sono Michelino Dicuonzo abito a Bareggio in provincia di Milano, conosco Mamma dal 1970 avevo meno di 3 anni quando i miei custodi mi presentarono al Suo Santo cospetto, ho ricevuto Grazie e Miracoli, innumerevoli, non riuscirei ad elencarli tutti neanche scrivendo un libro. Volevo condividere e portare la testimonianza di ciò che ho vissuto il 09 giugno 2008. Era l’alba, mancava poco al suono della sveglia, ero in una condizione di dormiveglia, improvvisamente mi sono ritrovato su un treno, un Eurostar, le carrozze erano gremite di creature di tutte le età, dai bambini agli anziani che viaggiavano in silenzio, si sentivano pochissime voci. Mi recai nella cabina di guida e il macchinista era la Mamma, alla sua sinistra era appesa una borsa simile a uno zaino porta computer, quando arrivai mi chiamò per nome e mi disse di seguirla ed accompagnarla, prendendo in custodia la borsa che conteneva i documenti. Quando il treno arrivò a destinazione, nella stazione di arrivo, tutte le creature scesero e si incamminarono ordinatamente, tutto intorno al binario partivano una serie di vialetti con il fondo formato da sassolini bianco splendente, che si facevano strada in mezzo a prati, con l’erba verdissima simile ad un prato inglese. Seguendo la Mamma che nel frattempo, parlava con le creature che gremivano i vialetti, mi ritrovai in una sala enorme, un ambiente sconfinato, nel quale si radunavano tutte le creature che erano scese dal treno, avevo la sensazione che le persone presenti fossero migliaia. La luce era soffusa, la gente era riunita in una fila ordinata, in fondo alla sala sulla parete che ne delimitava il confine, vedevo distintamente una scala enorme, larga, talmente alta che non riuscivo a vedere la fine dei gradini. Mi spostai, portando la borsa con i documenti alla Mamma, notai che vicino a Lei c’erano molti Servi di Dio, col camice della Santità, che ascoltavano attentamente le Sante Parole che Mamma dava ad ognuno di loro, improvvisamente la Mamma mi chiamò e mi consegnò un foglio con degli accordi, chiedendomi di suonare questa melodia con la chitarra e la stessa cosa fece con un profeta, ma entrambi non riuscimmo a comporre quella dolce musica. Mamma, infine, chiamò tutti i Servi di Dio, mi fece consegnare i documenti e disse, “Figli, andiamo alla processione”. In quel momento una Santa Croce, maestosa, apparve davanti a tutte le persone e ci incamminammo percorrendo la scala. Improvvisamente mi ritrovai nel letto, rinvenendo di soprassalto, guardai l’ora erano le 05:25, notai infine vicino al mio petto la presenza di un libricino a forma di cuore, la lodazione “Vieni e rivieni mio buon Gesù”, con la punta del cuore appoggiato al mio costato, vicino al mio cuore. Quel libricino, era conservato lontano da dove l’ho rinvenuto e nessuno l’aveva spostato dal posto dove era custodito. Mi misi in viaggio per lavoro, dovevo andare in Liguria, ed appena partito chiamai Casa Santa e raccontai ciò che avevo appena visto e vissuto. Erano passate le 10:00, percorrevo la superstrada, in Piemonte, da Alessandria in direzione di Genova, mi ero fermato per svoltare nella zona industriale nel comune di Bosco Marengo, quando una macchina che giungeva contromano mi ha tamponato, in maniera violentissima, sulla mia portiera sul lato guida. Il botto è stato così devastante da sembrare una bomba, sono uscite tutte le persone dalle case e dai capannoni vicini alla strada, il contachilometri della macchina che mi ha colpito era fermo a 180 Km/h. Ricordo e sento ancora il boato, ho avuto la netta sensazione di volare, quando la macchina si è fermata a più di 100 metri dall’impatto, mi sono ritrovato al mio posto di guida, con la macchina in un fossato: nella carambola l’auto ha abbattuto muretti, pali della luce, spartitraffico e segnali stradali. Vedevo del fumo uscire dal motore, la portiera era bloccata dalla scarpata, non riesco ancora a spiegarmi come ho fatto ad uscire dalla macchina, mi sono trovato all’esterno dell’abitacolo senza rendermene conto. Mi sono appoggiato al guard rail ed ho telefonato a Casa Santa, per ringraziare del Miracolo che avevo appena ricevuto e della grandezza che avevo vissuto. Avevo avuto la Grazia all’alba di vedere e vivere il ritorno delle anime Sante nei regni dei cieli, io stesso facevo parte di quella moltitudine che ritornava al Padre e si accingeva al giudizio nel Santo Sinedrio, percorrendo la Scala Santa, con la nostra Mamma che ci accompagnava e che per ognuno donava Parole d’Amore. In quello stesso momento vidi i soccorritori e le forze dell’ordine accorse che cercavano nel campo vicino all’impatto il cadavere del guidatore, in quanto il posto di guida era devastato dall’impatto. Quando gli dissi che io ero l’autista, tutti gridarono al miracolo mi vennero incontro mi stringevano la mano, mi chiamavano miracolato, infatti, le mie condizioni erano splendide, non avevo riportato né un graffio né una sbucciatura, neanche il colpo di frusta, usuale per il minimo impatto fra autoveicoli. Per ubbidienza alla Santa Parola ricevuta mi recai con l’ambulanza all’ospedale di Alessandria, dove mi dimisero dal pronto soccorso con una prognosi di 5 giorni di riposo. Mamma mi rivelò, successivamente, che in quello schianto dovevo perdere la vita bruciato vivo. Questo è ciò che ho ricevuto da Mamma, mi è stata in quell’occasione ed in tanti altri episodi vissuti nel corso della mia esistenza, ridonata la vita, non riuscirò mai a ringraziare Mamma per tutto quello che in tutta la mia vita ha fatto per me, per i miei cari, per i fratelli e le sorelle del popolo di Dio e per tutte le creature, Suoi figli, che dimorano su tutta la terra intera e su tutti i pianeti dell’universo. Questa grandezza, la volevo condividere con la mia vera famiglia, i figli di Mamma Lucia per Onorare, Glorificare e rendere Grazia alla nostra Mamma, Mamma Lucia la Silenziosa la Creatura tanto cara al Cuore di Dio.
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09-giugno-2008

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