Testimonianza di Mariassunta Alfieri di Morrone del Sannio (Campobasso)

Che bello aprire questo meraviglioso sito. Il Santissimo Volto Radioso della Mamma, la dolce musica dell’Ave Maria e la preghiera dell’Ora Santa penetrano nel cuore ed immediatamente, seppure in noi c’è qualche attimo di tristezza, tutto svanisce e riaffiora il sorriso e la gioia.
Cari fratelli e sorelle, sono Mariassunta Alfieri di Morrone del Sannio, oggi voglio raccontarvi alcuni episodi della grandezza di Mamma.
Ero una giovane donna con un bambino di 3 ,4 anni da un paio di anni avevamo conosciuto la nostra Mamma. Tutte le sere, prima di metterlo nel letto per la Santa notte, dicevamo la preghiera e alla fine il bambino spontaneamente concludeva dicendo: <<Gesù, ti prego, dammi una sorellina>>. Tutto questo per un paio d’anni fino a quando il Signore mi ha fatto Grazia di concedermi un altro figlio. Era una bambina! Tutti di casa eravamo felici, l’unica femminuccia in mezzo a tanti maschietti. Un giorno la Mamma riceveva nella Casetta delle Grazie e quel giorno portai anche il bambino. Quando arrivò il nostro turno entrammo ed immediatamente, la Mamma, rivolgendosi al bambino disse: <hai visto? hai pregato tanto a Gesù che ti desse una sorellina e adesso te l’ha data. La devi volere molto bene altrimenti Gesù te l’ha riprenderà>.
Rimasi stupefatta, la Mamma ci diceva ciò che solo noi sapevamo.
Chi è la nostra Mamma? Se interroghiamo noi stessi, il cuore ci risponde poiché nel cuore c’è Dio e il cuore non mente mai.
Un altro episodio voglio raccontarvi.
Era il 7 giugno del 1992 e ricorreva la Santissima Trinità. La mattina mi chiamò il custode dicendomi che la mia custode non si sentiva bene e che sarei dovuta andare per vedere il da farsi. Così feci; non si capiva bene cosa avesse, sentiva un dolore alle spalle e mi diceva in continuazione che non riposava. Invocai nel mio cuore subito la Mamma e intanto i miei di casa avevano chiamato il medico il quale la visitò scrupolosamente.
Alla fine concluse che stava bene: la pressione era buona, il cuore funzionava bene…insomma per lui si era solo stancata troppo il giorno precedente andando in campagna.
Intanto la mia custode continuava a non stare bene e a dire che non riposava. Presi il telefono e chiamai a Casa Santa; dissi solo due parole: << la mia custode non si sente bene>>. Mi fu risposto di chiamare il medico e di farla visitare, ma dentro di me era forte la convinzione che solo la Mamma poteva fare qualche cosa e così mi esprimevo con la sorella, ripetendo più e più volte che la Mamma era tutto per noi, Lei era il Professore di tutti i medici, aveva la Fondazione delle Grazie nelle Sue Sante Mani e nulla Le era impossibile. Ad un tratto però una voce, tra me e la sorella, ferma ma dolcissima: <<Sorella, stai vicino alla tua custode…..oggi!>>.
Ringraziai e mi misi vicino alla mia custode per obbedire alle parole ricevute, anche se non capivo cosa significassero.
Parlammo tanto della nostra Mamma, del Santo Pellegrinaggio che avevamo da poco fatto, riguardammo insieme la Santa Tunica che avevamo indossato e gioivamo per avere con noi la Mamma.
Verso le 17:00, all’improvviso, ha chinato la testa ed è tornata a Dio.
Solo allora capii il significato di quelle parole “stai vicino alla tua custode…oggi”!
Cosa possiamo fare di fronte a tutto questo, se non inchinarci con la nostra Anima a Colui che ci ha dato la vita e ci viene a riprendere quando è il momento di tornare nella Casa Paterna?
Per concludere, la prima volta che entrai nella Casetta delle Grazie dopo questo giorno, la Mamma mi disse riferendosi alla mia custode: << E adesso come riposa!>> Fratelli e sorelle, che Tesoro grande che abbiamo! Imploriamo tutti insieme il nostro Padre affinché potessimo riconoscerlo, poiché Lui è il nostro Fratello Sconosciuto, non Lo abbiamo mai riconosciuto né ieri né oggi, in qualsiasi modo ci si presenta, giovane, anziano, bambino, vestito bene o vestito male, Lo abbiamo sempre discacciato. Lui è in mezzo a noi e andiamo a visitare la Gloria di Dio, nella Sua Santa Dimora che ha messo sulla terra.

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