Testimonianza di Giovanni Grimaldi di Scafati (Salerno)

Pace a tutti, sono Giovanni Grimaldi del gruppo di preghiera di Santa Maria La Carità, voglio rendere testimonianza della grandezza di Mamma Lucia e della Bontà e Misericordia del Padre, che mai abbandonano i Loro figli, soprattutto quando sono nel dolore, nelle più atroci sofferenze del corpo e in pericolo di vita.
La mia terzogenita Emanuela, già toccata da piccola dalle Santi Mani pietose della Mamma per i sui problemi di epilessia, proprio nel mese di Giugno di quest’anno ha ricevuto dalla Mamma una Grazia immensa di guarigione.
Sofferente da più mesi alla spalla sinistra e curata come infiammazione dei tendini, si scoprì nel mese di Marzo di quest’anno, di essere affetta da tumore osseo all’omero della spalla sinistra. La disperazione fu grande e subito telefonai a Casa Santa, la Sorella di Santità rispose, con parole confortevoli e disse che la Preghiera di Casa Santa ci sarebbe stata vicina in ogni momento, mai farsi prendere dalla disperazione e solo abbandonarsi nella preghiera e alla Misericordia della Mamma e del Padre. Sono stati, per Emanuela, mesi di sofferenza fisica e per noi di grande tribolazione, ma sempre fiduciosi che la Santa Mano della Mamma, ancora una volta avrebbe toccato e guarita Sua figlia Emanuela.
Ricoverata il 01/04/2015 al CTO del Careggi di Firenze, si scoprì di essere affetta, all’omero della spalla, da Osteosarcoma Fibroplastico ad elevato grado di malignità istologica. E’ stato veramente duro leggere quelle parole sul referto medico, ma la disperazione non ci ha mai toccato, sempre fiduciosi nell’aiuto della Mamma; in fondo, si diceva, è Sua figlia e certo sa come farla uscire da quest’oscuro tunnel, e poi vi erano le parole di Casa Santa che ci infondevano tanta speranza.
Non sono mancate preghiere di fratelli, amici e gruppi di persone mai conosciute, ma che con disinteressato Amore hanno rivolto, con noi, la Supplica alla Mamma e al Padre. Abbiamo sentito sempre la vicinanza di tutti i Fratelli di Casa Santa, dei fratelli del gruppo di preghiera e di tanti volontari che ogni giorno ci aiutavano e ci confortavano, facendo si che i giorni in ospedale, lontani da casa e pieni di dolore, trascorressero fiduciosi per l’esito finale. Non sto a descrivervi la cronistoria di tutto il ricovero, perché solo chi veramente conosce i problemi di un osteosarcoma osseo, può sapere come sono duri, tristi, e interminabili i giorni trascorsi tra chemioterapie, analisi e interventi chirurgici, solo dirvi che la Santa Mano della Mamma non è mai mancata, ogni porta ci era sempre aperta, ogni problema giornaliero, piccolo o grande, è stato sempre prontamente risolto.
Dopo quattro cicli di chemioterapie, I’intervento chirurgico fu programmato per il giorno 25/06/2015 , il giorno prima chiamai Casa Santa, per chiedere il Santo aiuto della Mamma e la Sorella di Santità disse che la Mamma non ci avrebbe mai abbandonato e sarebbe stata sempre con noi.
Il primario, prof. Capanna, ci comunicò che sarebbe stato lui personalmente ad eseguire l’intervento il giorno venticinque come primo della giornata. Questo, da una parte ci confortò, conoscendo la fama del professore, dall’altro ci faceva pensare quanto fosse complicata l’operazione per richiedere il suo intervento. Infatti ci convocò nel suo studio e mostrandoci al computer l’ultima risonanza magnetica ci fece capire che la situazione era ancor più grave del previsto, perché i nervi del braccio potevano essere inglobati nel tumore con il rischio dell’amputazione dell’arto. La nostra disperazione era tanta, ma in cuor nostro sapevamo che la Mamma, come sempre, ci avrebbe aiutato. Il professore cercò di consolarci dicendo che avrebbe fatto tutto il possibile, noi rispondemmo che doveva fare l’impossibile e lui replicò che esiste un limite all’umano, noi forti e sicuri dell’aiuto della Mamma gli rispondemmo:”All’uomo si, ma a Dio no”, lo pregammo di fare con calma il suo lavoro, perché in sala operatoria la Mamma e Dio Padre avrebbero guidato la sua mano e illuminato la sua mente.
Il giorno dell’intervento, Emanuela fu chiamata alle 7,15 del mattino, e contrariamente ad ogni aspettativa, si dimostrò molto serena, calma e collaborativa. Furono ore di attesa interminabili, ma eravamo sicuri che con Emanuela, in sala operatoria, vi era anche la Mamma. Ogni volta che si apriva la porta si era in trepidazione, sperando che fosse lei, ma solo alle 11.45 vedemmo uscire il professore dalla sala operatoria e fu un immenso sollievo, sentirgli dire che tutto era andato bene, e mentre si allontanava verso l’ascensore ci disse:” di sicuro da lassù Qualcuno vi ascolta”. La mia compagna non riuscì a dire altro che:” Dio ti Benedica …..” ma l’ascensore si chiuse alle sue spalle.
Il professore aveva eseguito solo la parte più delicata dell’intervento che continuò per altre due interminabili ore, con l’inserimento della protesi alla spalla, solo alle 14,45 potemmo finalmente riabbracciare Emanuela.
Il giorno della dimissione vedemmo l’ufficio del professore aperto, ci avvicinammo e chiedemmo di dedicarci due minuti, era ancora con il camice da sala operatoria, ma non rifiutò, anzi ascoltò con molta attenzione le nostre parole:” quel qualcuno che ci ascolta da lassù, come avete detto voi, professore, è Mamma Lucia, che ha guidato le vostre mani e illuminato la vostra mente affinché tutto andasse come il Padre aveva deciso; ogni giorno non manca la preghiera di Casa Santa e di tutti i figli di Mamma Lucia per tutti i professori, i dottori, e infermieri perché il vostro lavoro serve per la guarigione di tutti i figli di Dio Padre”. Ci strinse calorosamente la mano e fece un sorriso quando gli dicemmo di consultare sul computer il sito dove tutti i figli di Mamma Lucia pongono le loro testimonianze di guarigione ricevute per intercessione della Mamma.
Il calvario per Emanuela non è finito, vi saranno ancora tante dolorose chemioterapie, fisioterapie di riabilitazione del braccio e qualche piccolo intervento, ma ora guardando indietro, ci sentiamo come l’uomo e le due orme sulla sabbia. Sì, la Mamma, in tutto questo periodo, non solo ci ha accompagnati, ci ha portati in braccio, lasciando sulla sabbia solo le Sue marcate Orme, appesantita dalle nostre pene e dai nostri peccati, e siamo sicuri che Emanuela non scenderà dalle Sue Sante Braccia fino a che non sarà completamente guarita.
Che sia sempre il nostro impegno quotidiano, di Glorificare sempre la Mamma Celeste e Dio Padre e mai venir meno nella preghiera e nell’apostolato.
Grazie Mamma, Grazie di vero cuore e grazie a tutti i Fratelli e Sorelle di Casa Santa, per le loro Preghiere e per il loro immenso Amore per tutta l’umanità.

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