Testimonianza di Filomena Laezza di Desio (Monza-Brianza)

Pace a tutti fratelli e sorelle del mondo, sono Filomena Laezza e vivo a Desio (Monza-Brianza). Voglio raccontarvi la mia storia di come sono arrivata alla Santa Presenza della nostra Dolce e Tenera Madre che ha ridato vita e sollevato tutta la mia famiglia dalle tante pene e dolori, passando dalle tenebre della notte, alla Luce Folgorante della Mamma.
Sono una delle tantissime persone colpite dal Terremoto del 1980 in Campania, quel tremendo giorno, durante la scossa, riuscii a prendere il bambino in braccio e per proteggerlo, dopo una seconda scossa ancora più forte, persi l’equilibrio e caddi all’indietro provocandomi tre fratture multiple spinose, alla tibia e al perone. Tra il Caos più totale, urla di dolore e disastri di crolli, mio marito, con l’aiuto di alcuni Carabinieri che si trovavano in zona, riuscì a portarmi all’ospedale. Dopo numerose vicissitudini, passando da un ospedale all’altro, il professor Rosi, dell’Ospedale San Gennaro, fu contrario all’operazione e mi fece applicare un gesso enarmonico. Dopo due mesi feci una nuova ingessatura e lì, il Professore constatò il rischio di cancrena alla gamba e mi disse: “quello che abbiamo potuto fare l’abbiamo fatto, ora lei ha bisogno di una cura lenta e lunga di nove mesi “. Mi suggerì, quindi, di andare all’ospedale Galeazzi di Milano da un suo amico collega, al quale telefonò raccomandandogli di prendersi cura di me. Accettai subito avendo i genitori a Desio, ci trasferimmo definitivamente lì, dove mio marito fece domanda al comune per una casa e trovando un lavoro per poter andare avanti. Passarono nove mesi e mi tolsero il gesso pensando che fossi guarita, ma più passavano gli anni, più continuavo a zoppicare, non ero guarita, ma per i dottori si. Davanti alla tibia c’era un buco che fuoriusciva sempre pus. Da li cominciarono altri problemi, sempre più grandi della mia salute. Avevo un’ernia al disco, andavo avanti con punture e varie terapie, notte e giorno ero tutto un dolore. Non potendo accudire la mia famiglia, ero più a letto che in piedi, pensava tutto mio marito, portava i bambini a scuola, badava a me e andava al lavoro. A tutto questo, si sommò il problema del bambino il quale, fatto alcune visite oculistiche, l’esito fu: strabico; i medici intendevano operarlo. In quel periodo mio marito andava a lavorare in trasferta. Era il dicembre 1984, vigilia di Natale, sul lavoro ebbe un incidente molto grave, battendo il petto su un cassone di ferro, gli mancò il respiro per 90 secondi. Praticato una respirazione artificiale fu ricoverato con urgenza all’ospedale di Chivasso, dove gli diedero le prime cure. Il giorno dopo era Natale e mio marito chiese al dottore se si poteva curare a casa. Il dottore acconsentì ma gli disse di farsi tutti gli accertamenti. L’esito fu: focolaio aperto lato superiore dx, T.B.C.; costringendo mio marito, non più idoneo al lavoro, a rimanere a casa per sei mesi. Tra cure e visite, sofferenze e dolore non ci lasciavano. Nel frattempo in tutta questa sofferenza, il comune ci trasferì in un alloggio provvisorio, un prefabbricato con ancora più disagi, erano fatti male freddi ed umidi, pieni di condensa. In tutta questa desolazione, il problema del bambino incombeva, i medici ritenevano che non bastasse una sola operazione per risolvere il problema agli occhi e non garantivano neanche la guarigione, così il piccolo fu messo in lista d’attesa. Ero stanca e disperata, ma nel buio totale della nostra sofferenza, ecco arrivare la Luce della Mamma per squarciare le tenebre della notte. Mentre piangevo passò una vicina di casa che mi disse: “perché piangi?”. Gli raccontai il tutto soffermandomi al problema del bambino e lei mi rispose: “Perché non vai da Mamma Lucia”, io le chiesi chi fosse Mamma Lucia e lei mi disse:” Mamma strappa tante Grazie al giorno al Padre Buon Dio per tutti i figli dell’umanità, vuoi che non soccorra a te che sei brava e buona?”. Subito gli chiesi come potessi arrivare e lei mi disse che mi avrebbe prenotato un posto sul pullman per il pellegrinaggio. Sollevata e rinfrancata da questa grande bella notizia di speranza, mi recai in chiesa vicino alla statua di Gesù dove, non potendomi inginocchiare per causa della gamba, lo pregai dicendogli: “Mi hanno parlato di Mamma Lucia, se è una cosa giusta per Te, fammi arrivare”. All’improvviso mi ritrovai inginocchiata dinanzi a Lui e vidi muovere le Sue Dita della Mano. Mi alzai esterrefatta senza alcun dolore alla gamba e corsi via a casa. Dopo un po’ arrivo la vicina di casa che mi diede la bella notizia di due posti liberi prenotati per me per il pellegrinaggio. Il giorno del pellegrinaggio, senza esitare, presi il bambino e partii. Arrivati la mattina presto, c’erano tanti pellegrini, rimasi meravigliata, c’era chi lodava e chi pregava, aspettando che la Mamma uscisse. Uscita la Mamma al primo impatto l’ho vista di profilo, Il Viso Meraviglioso della Mamma e subito, dal profondo del cuore, ho detto: ” Tu non Sei una creatura terrena, Tu Sei del Cielo”. Dopo che la Mamma ci diede la Santa Parola di Dio, una Preparazione Grandissima e Capillare, ci diede il Santo Ristoro ed inizio a riceverci  uno ad uno. Arrivato il mio momento, entrai col bambino, mi abbracciò e baciò e in quel momento sentii un gran Calore e Tanto Amore indescrivibile. Da allora è rinata la nostra Vita. Da quel giorno tutto la Mamma spianò dinanzi a noi. Ad ogni partenza, io ero sempre presente e tutto intorno a me, migliorava sempre di più. La malattia di mio marito scompare velocemente, guarendo del tutto e riprendendo a lavorare. Il bambino cominciò a vedere meglio, fino alla Totale Grazia della Guarigione senza nessun intervento chirurgico, i suoi occhi tornarono ad essere come Dio Padre l’aveva Creati. Passo poco tempo e sempre con l’Aiuto e dell’Amore della Mamma, ci diedero una casa definitiva comoda e confortevole. I pellegrinaggi dalla Mamma, erano la Vita per me, non mancavamo mai, io e tutta la famiglia. Nel 1989, un giorno sentii un forte dolore al petto come se mi aprissero in due, stavo male, subito chiamai la Mamma ed il dolore si calmò in un attimo. Ma nei giorni seguenti altri sintomi accusai come quella di un ago che mi trapassava la testa, mi fece barcollare non vedendo più niente. Mentre mio marito corse in mio aiuto afferrandomi, nel mio cuore dissi: ” Mamma portami via se è il momento”. In quello stesso istante aprii gli occhi e non avevo più niente. Il giorno seguente all’improvviso mi uscì dal naso una goccia di sangue nero. Quando nei giorni successivi partii per la Mamma, nella Casetta delle Grazie, stringendomi al Suo Santo Cuore, la Mamma mi disse: ” Come stai figlia mia”, risposi:” Tutto bene Mamma, grazie a Te, solo un po’ di raffreddore”. La Mamma mi sorrise e con un po’ di tristezza mi disse:” Figlia sei stata molto male, hai fatto un embolia celebrale e la gravità che hai riportato, l’hai fatta coronaria”. A quel punto esclamai:” Madonna del Carmelo che cosa ho avuto?” e la Mamma disse:” Si proprio la Madonna del Carmelo”. Passarono ancora due anni e durante la Santa Notte di preghiera che facemmo nel mese di Agosto, la Mamma mi fece Grazia anche del problema dell’ernia a disco che mi tormentava da anni. Da quel Santo giorno L’ernia scomparve del tutto. Dopo sette mesi mi ammalai di forti emorragie all’utero, stetti allettata per otto mesi, facendo tutti gli esami e le cure. La Mamma , precedentemente, in un pellegrinaggio che ero stata ricevuta, mi disse che dovevo essere operata e di fare tutto quello che mi avrebbero detto i dottori. Mi spiegò nei dettagli tutto quello che mi dovevano fare e che era molto doloroso, ma Lei sarebbe stata vicino a me Guidando la Mano del chirurgo. Come mi preannunciò la Mamma, i medici dopo essersi finalmente accertati di cosa avevo, decisero di operarmi urgentemente. Grazie alla Mamma fui operata e con grande meraviglia dei medici, tutto andò per il meglio. Dopo sette giorni c’era la Partenza per il pellegrinaggio, mia figlia andò a ringraziare la Mamma che gli disse:” Basta, basta, non voglio neanche più ricordarmi di quello che hanno fatto a Filomena in sala operatoria”. Io, se non fosse stata per la Grazia della Mamma, non sarei scesa più viva dall’ospedale, avevo un utero tutto ramificato di tumori.
Tutto questo Cari fratelli e sorelle del mondo per mettervi a conoscenza della Grandezza Infinita della Mamma che da Luce dove sono tenebre, Speranza dove c’è disperazione, Vita dove c’è morte. Gridiamo al mondo intero che Dono Grande il Padre ha mandando sulla terra, La Madre Celestiale, La Luce e Sua Pupilla, La Voce e La Sua Gloria per la Salvezza di tutta l’Umanità.
Grazie per avermi dedicato il vostro tempo.

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