Testimonianza di Clelia Viola di Angri (Salerno)

Pace a tutti fratelli e sorelle. Sono Clelia Viola, ho 84 anni e faccio parte del gruppo dei pellegrini di Pompei. Ho conosciuto la Mamma nel 1986 e da allora non l’ho più lasciata. Posso dire con assoluta certezza, che prima la mia vita era vuota, insignificante e tantissime erano le difficoltà da superare e, non nascondo, facevo veramente fatica a dover sopportare tanti ostacoli e tante ingiustizie. Quando, un giorno, mi parlarono di una Creatura straordinaria, spinta dal bisogno di pace e tranquillità, volli subito andare a conoscerLa. Giunti a Casa Santa, la Mamma quel giorno riceveva ed io, con il cuore che mi batteva forte e le gambe che mi tremavano, ero in fila insieme a tantissime persone provenienti da diverse regioni d’Italia. Quanti pensieri affollavano la mia mente e tra ma e me dicevo:” Cosa dico alla Mamma? Da dove incomincio? “ Ebbene, quando sono entrata nella Casetta delle Grazie piangendo, la Mamma, sorridendo, mi ha detto:” Figlia perché piangi? ” Mi ha cullata fra le Sue braccia e senza che io parlassi, mi ha dato tutte le risposte ai miei mille pensieri. In quell’attimo mi sono sentita leggera, la trepidazione è scomparsa ed ho avvertito un brivido che mi percorreva lungo il corpo. Nel mio cuore si è accesa una fiammella di Amore verso quella Creatura, una fiammella che tengo ancora viva, per cui, tutte le volte che c’era un pellegrinaggio verso Casa Santa, io ci andavo. Quante Grazie e Miracoli, per intercessione della Mamma, il Buon Dio ha concesso a tutti quelli che si sono rivolti a Lei e quante ne ho ricevute pure io. Ricordo, in particolare, in una Santa funzione di un venerdì Santo, eravamo molti pellegrini nel viale di Casa Santa, aspettavamo con gioia e commozione che la Mamma uscisse. Io, non so come, mi trovavo proprio davanti, quando la Mamma, a piedi nudi e con la Croce sulle spalle, procedeva affaticata e lentamente in mezzo a noi. Guardavo quei piedi nudi sul selciato, quando all’improvviso, la terra si è aperta ed un fiume di sangue scorreva proprio la dove la Mamma avanzava. Sono svenuta a quella vista e, quando mi sono ripresa, la Mamma aveva terminato la Processione e con Amore e Dolore ci parlava. Sono tornata a casa, ma, dopo tanti anni, quella visione è ancora viva e presente nella mia mente. Un’altra testimonianza risale al periodo del disastro della centrale nucleare di Cernobyl, quando la compagna dell’ultimo figlio che il Padre mi ha dato, era incinta e, vuoi per l’ansia, vuoi per la paura, le venne una febbre così alta che, nonostante le cure, non andava via. Durò tre mesi quella febbre forte. Per cui il dottore consigliò di interrompere la gravidanza per problemi che erano subentrati. Rischiava un intervento delicato e non si sapeva quali conseguenze avrebbe riportato. Fu un tutt’uno l’invocazione del Pronto Soccorso della Mamma e grazie a Lei mia nuora superò l’intervento, consolata dalla presenza della Mamma ed amareggiata per aver perso il bambino. Fu così che la Mamma riceveva e mia nuora volle andare di persona a ringraziarLa. Mentre era in fila per essere ricevuta, copiose lacrime rigavano il suo volto fino all’entrare nella Casetta delle Grazie, dove, davanti alla Mamma, non riuscì a pronunciare parola e la Mamma, che aveva un Volto Luminoso, sorridendo, disse:” Figlia perché piangi? Il Padre è vicino a te e tu non disperare, fra nove mesi avrai un figlio bello e sano.” Infatti fu proprio così ed io, oggi, ringrazio la Mamma che tutto da senza nulla chiedere in cambio se non una briciolina di Fede, quanto una quinta parte di un granello di sabbia. Un’altra testimonianza risale esattamente nel 2000. Il mio compagno stava male ed erano trascorsi già 5 anni che era sofferente nel letto, accettando con sopportazione quei dolori che talvolta non gli davano tregua. Erano gli ultimi momenti ed io avvertivo che non avrebbe superato la notte. Il respiro si faceva affannoso ed io, accanto al letto, pregavo la Mamma affinché lo accompagnasse nel momento del distacco. Quand’ecco, ai piedi del letto, apparve improvvisa una Luce talmente forte da farmi balzare dalla sedia. Mi inginocchiai e, con le lacrime che mi scendevano sulle guance, pregavo con maggiore intensità. Era Mamma, la cara Mamma, venuta in soccorso del mio compagno. Quella Luce avanzava fino ad arrivare al mio compagno che diede l’ultimo respiro. Poi quella Luce, così come era apparsa , scomparve. Grazie Mamma. Dal 1986 ad oggi tantissime sono le testimonianze che mi portano a lodare il Padre per aver mandato sulla terra la Creatura che ci porta ad Amare il Signore, ma non voglio dilungarmi troppo, per cui descrivo l’ultima che risale al 6 febbraio 2014. Ero sola in casa e stavo accingendomi ad andare a letto, quando, scivolando su poche gocce d’acqua, ho messo il piede in fallo e sono caduta. Guardo il piede e vedo un osso sporgente alla caviglia e una pozza di sangue. Il dolore è atroce ed io invoco il Pronto Soccorso della Mamma; quand’ecco squilla il telefono: era una sorella che non sentivo da parecchio tempo, la quale, preoccupata per la mancata risposta, allarma i miei familiari che accorrono e mi trovano a terra svenuta. Mi portano all’ospedale di Sarno dove i medici riscontrano una brutta frattura. Rimettono a posto l’osso, temporaneamente, ma dovrò essere operata. Solo al pensiero dell’operazione (ne ho subite talmente tante da lasciarmi inorridita) mi prende la paura, il panico. No, non mi lascio abbattere e prego con ardore e immensa Fede la Mamma. Infatti, grazie alla mia cara Mamma, non sono stata operata. La degenza è stata lunga con conseguenti esercizi di riabilitazione dell’arto, finché a settembre sono ritornata dalla Mamma. Era il giorno di Santa Maria, ho ringraziato il Signore perché mi ha fatto varcare di nuovo i Santi Cancelli di Casa Santa. E’ sublime l’incontro con la Creatura di Dio che ci esorta ad Amare il Padre e ci invita a Pregare, perché solo con la Preghiera noi ci possiamo sentire più vicini a Dio. Gli insegnamenti che la Mamma ci da sono tutti rivolti a farci sentire tutti uguali, tutti fratelli senza distinzione alcuna. Amare il fratello sconosciuto, essere vicini a quelli che ne hanno bisogno. Grazie Mamma Lucia grazie di essere in mezzo a noi. Posso concludere dicendo che finché avrò salute e forza fisica, sarò sempre pronta ad accorrere a Casa Santa a lodare e ringraziare il Signore.

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