Testimonianza di Adalgisa Camedda di Ancona

La pace scenda su tutti i cuori dei fratelli in Spirito che leggeranno questa testimonianza.
Per questo che sto per raccontarvi, sono stata presa in giro dai miei fratelli del nostro gruppo per diverso tempo. Eravamo andati giù da Mamma Lucia con le macchine, io lasciai la mia parcheggiata davanti la casa del nostro capogruppo e andai in macchina con un altro fratello.
Tornati verso le 11 di sera mi accorgo che la chiave della macchina non è in borsa, la svuoto, la rigiro, ma niente chiave.
Col capogruppo, anche se è tardi, telefoniamo al fratello con il quale ho viaggiato, magari è caduta dalla borsa accidentalmente, ma niente, la chiave non c’è.
A questo punto per tornare a casa prendo la macchina del capogruppo, l’indomani mattina sarei tornata a riportargliela e avrei ripreso la mia con la chiave di scorta. Prima di andar via, il capogruppo mi dice che chiamerà Casa Santa e chiederà se i fratelli di Santità potranno dare un’occhiata nel parcheggio per vedere se è caduta da qualche parte dove c’erano le macchine. Io non sono contenta che vengano disturbati per la chiave di una macchina, ma lui insiste e dice che chiamerà.
L’indomani mattina riporto indietro la macchina e il capogruppo mi dice che ha chiamato, ma i fratelli nel parcheggio non hanno trovato nulla. Prima di ripartire facciamo un giro intorno alla macchina guardando per terra e nei paraggi, caso mai ci fosse sfuggito qualcosa al buio la sera prima, ma niente, pazienza.
Ci salutiamo e io ritorno a casa; 20 chilometri di colline e curve, tutto un sali e scendi con pendenze non indifferenti. La stessa mattina prende la macchina il mio compagno per andare dall’elettrauto e, mentre parla con questo dentro l’officina, gli dice: “Antonio, cosa c’è sopra la macchina?” e lui: “Niente” e l’elettrauto: “No, c’è qualcosa sopra il tettino”. Escono fuori e sopra il tettino della macchina c’è la chiave. Il mio compagno resta senza parole. Quando torna a casa e mi racconta l’episodio io ho riso tanto e ringraziato Mamma Lucia, capendo subito che c’era la Sua Mano nel ritrovamento. Sfido chiunque a tenere sul tettino di una macchina una chiave, senza portachiavi per più di 20 metri, figuriamoci per 20 chilometri sulle colline.
Una sorella ha voluto vedere la chiave se era calamitata, naturalmente non lo era.
Anche in questa piccola cosa che potrebbe sembrare inutile, Mamma ci fa vedere la Sua Grandezza.
Se non ci abbandona nelle piccole cose, stiamo sicuri che è al nostro fianco nelle situazioni ben più penose di questa vita, e anche se a noi sembra che non tutto fili liscio “come noi vorremmo”, il Signore sa cosa è meglio per noi. Lasciamoci andare tra le Sue Braccia e non ci sarà Padre piu Dolce di Lui, ci cullerà nel Suo Cuore con un canto nuovo, un canto d’Amore.
Mamma grazie di essere qui in mezzo a noi.
Padre grazie per Mamma.
Tua Ada

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